Caso Desirée, Piccinni: “Stato riveda modelli tutela e assistenza”

29 ottobre 2018 | 07:28
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Caso Desirée, Piccinni: “Stato riveda modelli tutela e assistenza”

“Se non siamo in grado di difendere le persone come Desirée dobbiamo rivedere i nostri modelli di tutela e di assistenza”. La denuncia è di Armando Piccinni, presidente della Fondazione Brf Onlus, l’unica Fondazione Onlus di ricerca psichiatrica in Italia.

“Desirée – spiega – non era peggiore di quelli che ce la fanno a tirarsi fuori da quel mondo di droga che nel 2018 ha già fatto quasi 200 vittime. Era di certo più delicata e sensibile, più esile e gracile, più vulnerabile e soprattutto sola. Sono queste le persone che una società civile dovrebbe proteggere e tutelare, sostenere e affiancare. Tutto questo a Desiree è mancato. Così come manca a tutti coloro che sono come lei, e che come lei vivono”.
“La morte di Desirée – continua Piccinni – è la punta di un iceberg. Una ragazza di sedici anni ha bisogno di esempi da emulare, adulti che la proteggano, scuole che la educhino, genitori che la difendano. Lei aveva poco o nulla di tutto questo. Tanti altri, come lei, hanno poco o nulla. Non tutti fanno la sua terribile fine ma ce la fanno a combattere e a tirarsi fuori dal fango che li circonda”.
“Perché lei non ce l’ha fatta? – concllude – Perché è stata falciata senza pietà e senza rispetto? Sono domande a cui le istituzioni devono rispondere, perché la responsabilità di uno Stato civile passa dalla tutela che fornisce ai più deboli, agli uomini e alle donne del futuro”.