Pensioni, a Lucca il secondo importo medio più basso in Toscana

8 novembre 2018 | 11:41
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Pensioni, a Lucca il secondo importo medio più basso in Toscana

Lo Spi Cgil Toscana apre con la segretaria Cappelli il suo undicesimo congresso regionale ad Arezzo e lancia l’iniziativa degli Sportelli sociali per aiutare gli anziani in difficoltà. Illustrate tre schede: una sugli importi medi delle pensioni provincia per provincia, una sulla popolazione anziana in Toscana, una su quanto sono tassate le pensioni in Italia rispetto agli altri paesi europei.
Come afferma la Cgil, gli effetti della legge Fornero, con l’innalzamento dell’età pensionabile a sessantasette anni, si sono fatti sentire. Le pensioni erogate dall’Inps sono passate, in Italia, dai 18 milioni e 44221 del 2014 ai 17 milioni e 886623 del 2017; in Toscana la diminuzione è ancora più accentuata: 1 milione e 165236 le pensioni erogate nel 2017. Di queste ultime, 923296, sono pensioni previdenziali. Analizzando il dato delle varie province, emerge che Lucca ha l’importo medio di 834,9, il secondo più basso dopo quello di Grosseto (825,6).

“Un progetto – sottolinea Cappelli – che è maturato nelle 654 assemblee del percorso precongressuale. Abbiamo condiviso i temi generali che sono sia dello Spi che, più complessivamente, dell’intera Cgil: il lavoro, i diritti, la contrattazione, le politiche sociali. La nostra matrice, il nostro radicamento nei territori e tra i pensionati, ci porterà nel corso del Congresso ad evidenziare le condizioni di vita della popolazione anziana che stanno progressivamente peggiorando: diminuzione del potere d’acquisto, difficoltà ad accedere sia ai servizi sanitari che a quelli sociali, una vita che forse si allunga in termini di anni, ma che è di qualità sempre minore a causa delle scelte della politica e dei governi. Per questo stiamo attivando gli Sportelli sociali che, con la presenza di personale qualificato, sono in grado di essere il primo punto di riferimento per gli anziani che non solo hanno seri problemi e scarsità di risorse ma devono muoversi anche in un contesto burocratico molto difficile”.
Lo Spi Cgil qualifica la sua funzione anche nella difesa dei diritti previdenziali e sociali dei pensionati: Sono tanti gli esperti del sindacato appositamente formati, impegnati per far emergere i cosiddetti diritti inespressi, cioè i diritti spettanti e non riconosciuti di cui si può usufruire solo facendone richiesta all’ente previdenziale e che molti pensionati non conoscono: dagli assegni al nucleo familiare, alla quattordicesima mensilità, all’integrazione al trattamento al minimo, alle somme e importi aggiuntivi, alle detrazioni fiscali. Il progetto, insieme al controllo dell’Obis/M è uno dei servizi che lo Spi Cgil offre in collaborazione con l’Inca. In Toscana nel 2017 sono state controllate 9698 pensioni e recuperate somme pari a 1 milione e 504363,44 euro.
“Oggi noi, se vogliamo difendere i diritti e la vita dei pensionati, dobbiamo essere sempre più presenti dove gli anziani vivono – afferma Daniela Cappelli – Per questo stiamo attivando gli Sportelli sociali che, con la presenza di personale qualificato, sono in grado di essere il primo punto di riferimento per gli anziani che non solo hanno seri problemi e scarsità di risorse ma devono muoversi anche in un contesto burocratico molto difficile”.