Rapporto Cesvot, Lucca fra le capitali del volontariato

5 dicembre 2018 | 18:10
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Rapporto Cesvot, Lucca fra le capitali del volontariato

Sono 1743 gli enti del terzo settore in Toscana che si occupano di beni culturali, tra associazioni di promozione sociale (54%), volontariato (33%) e altri enti (13%). È il risultato del primo censimento sul settore: la mappatura, realizzata da Promo Pa Fondazione, è stata pubblicata nel volume Il ruolo dei volontari per la valorizzazione del patrimonio culturale, pubblicato da Cesvot.

Il dato è stato ricavato incrociando undici diversi database per un totale di 9495 enti. Firenze, Pisa e Lucca sono le province con il numero più alto di strutture. Inoltre, secondo un  questionario online (che ha coinvolto 559 strutture), il 30 per cento degli enti è nato tra il 2000 e il 2009: il 66,9% svolge sia attività di gestione che di valorizzazione di beni culturali, in  particolare il 61,6% gestisce teatri, cinema, ville e palazzi, il 20,2% gestisce musei, monumenti e siti archeologici, il 16,2% biblioteche e archivi. Il 35,7% delle organizzazioni conta tra uno e 24 volontari, il 7,3% degli enti dichiara di avere oltre 100 volontari non associati. Gran parte degli enti non profit si occupano di gestire e valorizzare beni culturali grazie a convenzioni (50 per cento) o partecipando a bandi e gare pubbliche. Tuttavia dal campione esaminato emerge che nel 75,8% dei casi le entrate di questi enti provengono dall’autofinanziamento. “Pensare che il mondo non profit possa e debba svolgere, settore culturale come in altri settori, compiti tecnici specifici, affidandosi esclusivamente alla buona volontà, alla passione e all’impegno dei   volontari e di singoli gruppi di cittadini – hanno scritto Velani e Giachi – si conferma essere un”illusione nel lungo periodo, laddove invece appare auspicabile supportare le organizzazioni ad  andare verso un’acquisizione di competenze che sia coerente con l’identità e il ruolo del non profit”.