Successo per la raccolta fondi per il progetto “Giochiamo in sala operatoria”

16 marzo 2019 | 16:48
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Successo per la raccolta fondi per il progetto “Giochiamo in sala operatoria”

Oltre 180 persone hanno partecipato ieri sera (15 marzo) alla cena di raccolta fondi sostegno del progetto Giochiamo in sala operatoria con le infermiere che lavorano all’ospedale San Luca di Lucca che si prendono cura dei bambini malati. L’evento, che si è tenuto a Lunata al ristorante Villa Papao, era stato organizzato dall’associazione Tèlia (associazione che nasce dalla passione di un gruppo di donne desiderose di mettere le proprie competenze culturali, civiche e umane a disposizione degli altri) con la partecipazione di Banca Consulia come sponsor. Raccolti circa 1200 euro.

Alla serata era presente anche il presidente della Provincia e sindaco di Capannori Luca Menesini. Oltre ai presenti, donazioni sono arrivate anche dal gruppo Donatori di Sangue di Marlia. La cena, spiegano gli organizzatori, non si limita solo a questo appuntamento ma avrà un seguito: visto il gran numero di partecipanti rimasti fuori a causa del pienone, ci sarà una replica con una seconda cena che si terrà il prossimo 29 marzo, sempre a sostegno del progetto per i bambini e ancora a Villa Papao.
Il progetto Giochiamo in sala operatoria, è nato spontaneamente nel novembre 2015 dalla volontà Lucia Bertolucci Mery Scorzelli, Carla Pardini, Rossana Del Barba, Barbara Aloisi e Valentina di Cesare. È svolto in modo totalmente volontario dalle infermiere dell’ospedale San Luca ed è un’eccellenza tutta lucchese. L’iniziativa ha preso vita dal fatto che quando un bambino deve operarsi, le infermiere del blocco operatorio, con amore (e fondi propri) da tre anni gli comprano un regalino, ma soprattutto gli mostrano la sala operatoria come se fosse una “navicella spaziale” dove il bambino diventa protagonista, rendendo così un’esperienza traumatica come un’operazione, quasi un gioco.
“Da sempre l’ospedale rappresenta, per il bambino in particolar modo, il distacco dai propri punti di riferimento, quali le sue abitudini, la famiglia, i compagni e al tempo stesso il trovarsi a relazionarsi con una malattia o il dolore – spiega il dottor Sergio Ardis della direzione sanitaria ospedaliera – Quindi l’entrare in un ospedale come degente rappresenta senza dubbio un momento difficile e rischioso per lo sviluppo psicologico del bambino. Ecco che grazie a questa bellissima idea si riesce a ridurre quell’ansia preo-peratoria nei bambini e nei loro genitori. Un bambino non stressato, ossia rassicurato dalle infermiere che lo guidano alla scoperta di quel mondo visto da un’astronave, è sicuramente più reattivo in modo positivo alle cure, che un bambino preso dalla paura di un intervento chirurgico vedendo una sala operatoria con tutti quei ferri chirugici che da per sé incutono agitazione. Anche per i genitori vedere accogliere il figlio, che deve sottoporsi a terapie ospedaliere, in maniera serena e tranquilla in un ambiente quasi da favola e vederlo sorridere è certamente un fatto più rassicurante”.
E a testimonianza di quanto spiegato dal dottor Ardis, le infermiere che hanno dato vita al progetto hanno letto, durante la serata, una lettera di una mamma in cui diceva: “Ciao sono la mamma di G. la bambina di stamattina, ho preso il foglio dell’intervento, non ho potuto fare a meno di provarti a cercare qui. Non smetterò mai di ringraziare te e le tue colleghe, siete state davvero stupende, amorose, meravigliose, l’avete tranquillizzata, siete state fortissime! Abbiamo pianto per la gioia di come avete accudito la nostra cucciola. Per noi credimi è stato veramente importante. Tutto questo vi fa onore. Poi ritornare a trovarla e mettere lo smalto sull’ultima unghia. Io mai avevo sentito o visto raccontare questi episodi. Continuate così vi abbracciamo forte”.
Nel corso della serata, l’associazione Tèlia ha voluto contribuire con una lotteria a sostenere i giocatori della Lucchese. “Un piccolo gesto – hanno sottolineato – per una situazione che offende lo sport intero”.