Pedala per la vita, dai Fratres di Lucca una donazione al Villaggio del Fanciullo

10 gennaio 2020 | 14:49
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Pedala per la vita, dai Fratres di Lucca una donazione al Villaggio del Fanciullo
Pedala per la vita, dai Fratres di Lucca una donazione al Villaggio del Fanciullo
Pedala per la vita, dai Fratres di Lucca una donazione al Villaggio del Fanciullo
Pedala per la vita, dai Fratres di Lucca una donazione al Villaggio del Fanciullo

Con l’iniziativa raccolti 700 euro per la casa di accoglienza per minori

Pedala per la vita, pedala per il Villaggio del Fanciullo: i gruppi Fratres di Lucca donano 700 euro alla casa d’accoglienza dei minori di Lucca.

“Ottenere per donare a chi ne ha più bisogno”: questo è l’obiettivo dei gruppi Fratres di Lucca, che da sei anni si riuniscono sulle mura urbane per sensibilizzare la popolazione sul problema della donazione di sangue. Ed anche questo primo settembre la sesta edizione dell’iniziativa Pedala per la vita è stata accolta con entusiasmo e con grande partecipazione: tantissime persone in sella alla loro bicicletta si sono attivate in favore della vita, acquistando con una offerta libera una maglietta il cui ricavato è devoluto in beneficenza alle realtà più bisognose.

Quest’anno la scelta si è indirizzata al Villaggio del Fanciullo. Grazie al sostegno di Unicoop Firenze e Fonte Ilaria, il ricavato di 700 euro della pedalata per la vita 2019 è stato donato a questa importante casa d’accoglienza, nata nel maggio del 1947 per iniziativa di Don Natale Mei e Don Enzo Tambellini, in aiuto dei molti minori poveri, orfani di guerra e fanciulli abbandonati.

Si tratta di un’opera promossa dalla chiesa di Lucca basata esclusivamente sul volontariato, che lo scorso dicembre ha subito la perdita del suo direttore monsignor Diomede Caselli. Anche per sollecitare una continuità con la sua attività, è stata quindi scelta questa associazione come destinataria del ricavato della pedalata, spiega il sindaco Alessandro Tambellini presente stamattina alla consegna dell’importante somma di denaro. “È una donazione che contribuirà a fare sì che l’attività del villaggio possa persistere con la medesima energia e voglia di aiutare il prossimo degli anni passati, in una realtà come quella odierna in cui il volontariato si sta lentamente spegnendo – spiega – Rischiamo infatti di perderlo del tutto, il volontariato. I gruppi di donatori nati negli anni Settanta non hanno più ricambio generazionale, perché oggi non si comprende l’importanza della richiesta di sangue. Siamo qui oggi perché donare deve diventare un elemento che fa parte del nostro stile di vita: un’abitudine, non un evento eccezionale” conclude.

“La sensibilità alla donazione sta fortemente diminuendo, soprattutto fra i giovani anche perché sono cambiate molto le abitudini”, racconta Simonetta Simonetti, vicepresidente del gruppo di donatori di San Donato, d’accordo con le preoccupazioni del sindaco.

La droga e l’alcool – spiega – sono un ostacolo a questa pratica di volontariato, che disincentiva la fascia d’età under 35”. Ogni anno il trend di diminuzione dei donatori più giovani aumenta: contemporaneamente però, si è registrato un discreto aumento fra le persone dai 35 ai 65 anni, nell’ultimo anno addirittura del 5,4 per cento: “La nostra iniziativa Pedala per dare la vita sta raccogliendo i suoi frutti: anche se abbiamo problemi con i giovani, i donatori sono in aumento e questo è il nostro obiettivo. Ci auguriamo in futuro di poter inoltre avvicinare anche i più piccoli, favorendo nelle nostre associazioni quel necessario ricambio generazionale per la loro sopravvivenza” conclude, parlando a nome di tutti i gruppi Fratres presenti sul  territorio.