Economia civile, presentata la prima mappa delle realtà profit e no profit del territorio

18 dicembre 2020 | 18:30
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Economia civile, presentata la prima mappa delle realtà profit e no profit del territorio

‘Fermenti’ è l’esito di un anno di ricerca da parte del tavolo che coinvolge 17 realtà della provincia

È stato presentato oggi (18 dicembre) il primo rapporto sull’economia civile in provincia di Lucca. A un anno di distanza dalla costituzione del Tavolo provinciale i 17 soggetti coinvolti nel progetto Fermenti hanno infatti illustrato l’esito di un anno di ricerca  per costruire una prima mappa delle realtà profit e no profit del territorio provinciale che praticano economia civile. Fermenti approfondisce alcune esperienze significative e costruisce un primo quadro dei percorsi di economia civile promossi dagli enti locali tratteggiando possibili scenari futuri.

Il tavolo si è presentato ufficialmente alla città il 10 gennaio scorso, con la sottoscrizione di un protocollo di intesa che ha sancito un primo nucleo di lavoro composto da Arcidiocesi di Lucca, Ufficio nazionale economia civile di Legambiente, Legambiente Toscana, Legambiente Lucca, Legambiente Capannori e Piana lucchese, Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Comune di Capannori, Comune di Castelnuovo Garfagnana, Comune di Viareggio, Camera di Commercio industria artigianato e agricoltura di Lucca, Polo Tecnologico di Lucca, Associazione Ascolta la mia Voce, Nanina cooperativa sociale, associazione Nuova Solidarietà – Equinozio, Cooperativa sociale agricola Calafata.

“L’economia civile è già in mezzo a noi, è una delle possibili risposte alla crisi che non deve essere inventata – ha commentato il vescovo Paolo Giulietti durante la conferenza stampa di presentazione -. L’intento di un rapporto come questo, seppur pioneristico, è quello di far capire che c’è già un germoglio nuovo all’interno della società, ci sono persone e piste sulle quali è necessario lavorare e scommettere per arrivare a qualcosa di diverso”.

A giugno 2020 il Tavolo ha pubblicato D’istanti. Capacità di risposta sociale e orizzonti civili in tempo di Covid-19. Il flash report  ha tratteggiato  un’istantanea di quello che è accaduto  nei mesi dell’emergenza sanitaria, le sue ricadute in termini economici e di socialità descrivendo le prime percezioni degli effetti sociali ed economici della pandemia sul territorio della Provincia, ma anche del potenziale civico, di solidarietà, servizio, volontariato e dono che ha disvelato. A sei mesi da quella prima elaborazione, arriva Fermenti, il primo rapporto sull’economia civile in provincia di Lucca. Anche questo lavoro non è da considerarsi come un’analisi esaustiva e completa delle molte e diverse esperienze di economia civile che nel territorio lucchese sono presenti. Si tratta invece di un primo tentativo di tracciare traiettorie, individuare piste, cogliere somiglianze, aprire varchi di comprensione, sintetizzare scenari. L’intenzione è dunque quella di porre interrogativi e stimolare discussione in un’ottica di apertura verso il lavoro futuro.

Il rapporto si collega, e in qualche modo costituisce un affondo di contesto di quello curato a livello nazionale da Caritas italiana e Legambiente nazionale intitolato Territori Civili, in cui  si racconta la dimensione sociale e quella ambientale in modo integrato. A partire da una definizione di economia civile inclusiva il Tavolo lucchese ha sviluppato l’attività di mappatura attraverso un questionario on line cui hanno risposto imprese, associazioni, cooperative sociali, ditte individuali che hanno suggerito altri attori economici da coinvolgere. Si è così verificato un “effetto valanga” che ha coinvolto 65 realtà economiche della provincia di Lucca. Al questionario on line ai soggetti profit e no profit si è aggiunto un altro questionario rivolto a tutti i Comuni finalizzato a far emergere i percorsi di economia civile promossi dagli enti locali. Il lavoro di mappatura è stato approfondito poi con alcune interviste qualitative (28) a cooperative sociali, associazioni, imprese che hanno raccontato come si declinano e concretizzano le pratiche di economia civile all’interno delle proprie realtà.

“Questo report mette in evidenza quanto l’economia civile in embrione sia già presente nel territorio lucchese – commenta l’assessore Gabriele Bove -. La funzione dell’ente pubblico che possa creare sinergia tra soggetti e accompagnare quello che il territorio è riuscito a mettere a sistema”.

Enti locali a parte, delle 65 realtà economiche succitate, nel dettaglio: quasi un terzo sono imprese; seguono le associazioni al 25 per cento e le cooperative con il 10 per cento; ben il 30 per cento dei rispondenti non si è riconosciuto nell’elenco predefinito e ha selezionato l’opzione altro. In questo ultimo gruppo troviamo realtà disparate, che vanno dalle ditte individuali, ai liberi professionisti, ai gruppi informali. Venendo ai settori di attività, nel caso delle imprese quelli indicati con maggior frequenza sono l’agricoltura (inclusa la produzione diretta di alimenti) e il turismo; fra le associazioni, invece, prevalgono le realtà attive in ambito culturale e formativo. Alla domanda “quali sono le aree di economia civile a cui può essere ricollegata l’attività svolta”, il 76% ha indicato la sostenibilità ambientale e il 58% l’inclusività sociale.

“Questo affondo qualitativo, non esaustivo, ha permesso di esprimere una serie di interpretazioni e di dimensioni del fenomeno dell’economia civile nella Provincia di Lucca e di alimentare una discussione tra attori economici e istituzionali – commentano i soggetti coinvolti – Fermenti rappresenta, infatti, l’esito di un percorso di riflessione comune tra amministrazioni locali, soggetti del no profit a loro volta molto diversi, driver di innovazione, osservatori privilegiati, soggetti di ricerca. Un processo di tessitura di reti, di relazioni, di visioni condivise di uno sviluppo socio-economico territoriale che tiene in considerazione i criteri di sostenibilità ambientale e sociale. Il quadro che emerge dall’attività di ricerca ci presenta diverse modalità di declinare l’economia civile e diversi gradi di consapevolezza; tratteggia esperienze in ambiti diversi, reti di relazioni più o meno solide e ci pare indichi una direzione da percorrere. Il Tavolo di economia civile consegna oggi una riflessione sul processo attivato quasi un anno fa in cui il tratto dominante è rappresentato dal provare a costruire dialogo e pensiero su pratiche già esistenti, in questo senso Fermenti raggiunge il suo obiettivo, agitare, sollecitare riflessioni con lo sguardo verso un futuro civico. Il lavoro del tavolo provinciale di Lucca sull’economia civile, quindi, continua“.