Alla Casa famiglia anziani di Sant’Anna inaugura la ‘stanza delle carezze’

3 gennaio 2021 | 10:13
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Alla Casa famiglia anziani di Sant’Anna inaugura la ‘stanza delle carezze’
Alla Casa famiglia anziani di Sant’Anna inaugura la ‘stanza delle carezze’
Alla Casa famiglia anziani di Sant’Anna inaugura la ‘stanza delle carezze’
Alla Casa famiglia anziani di Sant’Anna inaugura la ‘stanza delle carezze’
Alla Casa famiglia anziani di Sant’Anna inaugura la ‘stanza delle carezze’

Uno spazio protetto e sicuro per permettere l’incontro fra gli ospiti e i familiari ai tempi del Covid

Inaugura domani (4 gennaio) alle 11 nella sede della Casa Famiglia AnzianiSant’Anna di via Togliatti la stanza delle carezze. Uno spazio che permetterà, in tempi di Covid, di dare una risposta significativa al bisogno del rapporto diretto e del contatto umano con familiari e parenti degli ospiti della Rsa.

Per l’occasione ci sarà la benedizione del parroco di Sant’Anna, don Paolo Dalle Mura, e sarà possibile visionare gli ambienti oggetto dell’inaugurazione alla presenza delle associazioni La Finestra, della cooperativa La Mano Amica e di rappresentanti della parrocchia di Sant’Anna che, a vario titolo, si occupano della cura degli ospiti della casa.

Fin dalla prima delicata e difficile fase di emergenza sanitaria legata al Covid-19 la cooperativa sociale La Mano Amica ha lavorato con attenzione avendo al centro del proprio interesse non solo la salute ma anche il benessere degli ospiti della Rsa Casa Anziani Sant’Anna. Se da un lato si è subito proceduto a chiudere la struttura alle visite dall’esterno, nell’ottica di arginare la diffusione di un virus altamente contagioso, di incerta comprensione e con delicati meccanismi fisiopatologici, assumendo come priorità totale la massima tutela di ogni ospite, si è in parallelo cercato di ridurre le distanze con le famiglie, creando occasioni di scambio attraverso le videochiamate e chiamate, invio di video ai familiari delle varie attività e successivamente, rientrata in parte la prima ondata, riattivando le visite sia alla vetrata sia nel giardino esterno.

Un aiuto eccezionale ci è stato offerto sicuramente dall’utilizzo dei sistemi di contatto digitale, dal momento che l’impatto visivo possibile con tali mezzi ha aiutato a materializzare la presenza delle persone rilevanti nel sistema affettivo. Ma abbiamo sentito l’esigenza di fare di più per ridurre le distanze: l’idea della creazione di un luogo dedicato agli incontri in grado di coniugare la massima sicurezza di tutti i degenti e la salvaguardia del bisogno primario di vicinanza affettiva, nasce da qui.

La postazione di visita è stata dunque progettata e creata: lo spazio dedicato agli ospiti è stato separato da quello dei familiari tramite una barriera protettiva a tutta altezza e sigillata in modo da eliminare il passaggio di aria. L’ingresso per i familiari alla Stanza delle Carezze avviene dall’esterno della struttura, con un ingresso separato e che non prevede possibilità di “contaminazione”. Nella parte dei familiari è stato inserito un sanificatore d’aria che permetta una maggior sicurezza nel passaggio da un familiare all’altro. Le visite verranno comunque svolte singolarmente e seguendo le disposizioni; all’ingresso della parte dei familiari è allestito access-point, con rilevatore termo-scanner per la temperatura corporea, igienizzante e questionario di accesso. Il familiare potrà effettuare incontro solo in assenza di sintomatologia e comunque sempre con mascherina chirurgica. L’utilizzo dell’ambiente si adeguerà alle disposizioni sanitarie in vigore, e la postazione verrà pulita e igienizzata ad ogni utilizzo.

La postazione creata permetterà dunque all’ospite e al familiare di potersi vedere in un ambiente caldo e accogliente per entrambi, mantenendo tutta la sicurezza (e l’intimità) necessaria. I due locali ottenuti sono dotati di un particolare sistema interfono per la conversazione, certificato nel collegamento senza passaggio di droplet tra i due interlocutori e dotato di un ulteriore microfono mobile (utile nel caso di anziani che potranno accedere alla stanza con lettiga e dunque con voce più flebile). All’interno della parete divisoria strutturata sono stati inoltre inseriti i noti “manicotti” per permettere il contatto protetto da parte delle mani dei familiari, e da qui il nome dato a questo locale. Perché potersi prendere per mano, sentirsi materialmente, è sicuramente una carezza emotiva per gli anziani ospiti del centro.

“Non finiremo mai di ringraziare – dicono dalla cooperativa La Mano Amica – i familiari per la loro attiva collaborazione, così come i vari operatori e professionisti interni alla Rsa per la loro dedizione e attenzione al benessere degli ospiti, la parrocchia di Sant’Anna e i volontari dell’associazione La Finestra, da sempre anima attiva di questa comunità, per il sostegno sia emotivo che materiale offerto”.