Disagio mentale, Giulia rompe il silenzio: “La malattia non è diversità”

1 aprile 2021 | 11:54
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Disagio mentale, Giulia rompe il silenzio: “La malattia non è diversità”

Ha 23 anni ed è una studentessa di psicologia con obiettivi e sogni da realizzare. Lo sfogo in un video: “Da superare i pregiudizi verso chi ha patologie come le mie”

Ci sono malattie che non si vedono, che non sono facilmente percepibili dagli altri, che influenzano il nostro umore e che covano dentro di noi, allo stesso modo di un tumore che con le metastasi debilita il nostro fisico.

Il disagio mentale è una realtà per molte persone, ma da chi non soffre e non conosce certe patologie, il problema viene stigmatizzato, ed è difficile comprendere questo malessere. C’è paura e diffidenza verso chi soffre di malattie mentali, paura del diverso, paura delle loro reazioni, una paura che si cela dietro un velo di ignoranza e che sfocia anche in atti di discriminazioni.

La storia di Giulia è un esempio da ripercorrere per chi, come lei, vive ogni giorno non solo il dramma di una malattia, ma anche il pregiudizio e la paura di non essere compresi dagli altri.

Giulia ha 23 anni è una studentessa di psicologia con obiettivi e sogni da realizzare, a Giulia viene diagnosticato un problema psichiatrico, ha due ricoveri in ospedale, ma non si dà per vinta e lotta per realizzarsi e portare a termine il suo percorso di studi.

Proprio quando è ricoverata in ospedale Giulia decide con coraggio di raccontare il suo disagio attraverso un video, che possa superare i pregiudizi verso chi come lei soffre di un disagio mentale: “La malattia non è diversità, non bisogna mai sentirsi diversi, bisogna superare questo stigma sociale che purtroppo pervade la società di oggi”.

Il pregiudizio purtroppo è un problema che si accompagna alla malattia mentale, che nasce dalla paura e dall’incomprensione, che può creare un circolo vizioso di alienazione e discriminazione, diventando spesso la causa principale di un grave isolamento sociale, di difficoltà abitativa e lavorativa, di fenomeni di emarginazione. Lo stigma è come un enorme muro che, non solo allontana chi soffre dagli altri e da se stesso, ma riduce anche la capacità di richiedere aiuto e supporto.

Giulia ha la forza di non negare la propria situazione, di trovare il coraggio di parlarne a cuore aperto per poter aiutare ed essere un esempio per tutti, sia per chi soffre di disagi mentali, sia per chi ha paura e ha dei un pregiudizi. Per contrastare lo stigma sociale che si è creato nel tempo, non bastano le azioni politiche, o le parole degli esperti, ognuno di noi può fare qualcosa e deve essere combattuto in prima persona.

“Occorre superare i pregiudizi sulle persone che hanno patologie come le mie, che si pensa che siano matte e che debbano rimanere emarginate – prosegue Giulia – questo non è vero. Qualsiasi persona può fare tutto quello che vuole, forse chi ha patologie come le mie avrà bisogno di più tempo, ma possiamo raggiungere i nostro obiettivi come gli altri”.

C’è sofferenza nelle sue parole, la sofferenza di chi ha avuto un percorso difficile, ma c’è anche la voglia di cercare la propria felicità, una felicità che non deve essere negata a nessuno, specialmente a chi ha vissuto e vive tutt’oggi sulla propria pelle cosa vuol dire avere dei disagi mentali.