Infermieri inviati nelle Rsa, Fp Cisl: “Prima dell’ordinanza serviva un confronto sindacale”

Il segretario dell’area lucchese: “Ci aspettiamo un’urgente convocazione a livello regionale”
“Da eroi a invisibili in pochi mesi, nonostante i sacrifici e l’impegno profuso a tutela della collettività. Non ci stiamo a decisioni prese sopra le nostre teste senza coinvolgerci”. Così Massimo Petrucci, segretario Fp Cisl dell’area lucchese commenta l’ordinanza regionale 62 del 24 giugno a firma del presidente Eugenio Giani, che offre la possibilità di stipulare accordi tra Asl e Rsa in carenza di organico infermieristico a causa della pandemia per evitare il collasso di numerose strutture sul territorio regionale.
“Siamo consapevoli del grande momento di difficoltà che stiamo vivendo e per primi abbiamo a cuore la tutela degli ospiti delle Rsa – dice la Fp Cisl Toscana – ma l’emergenza in cui viviamo da ormai 28 mesi non deve far dimenticare il rispetto dei lavoratori, proprio quelli che fino a poco fa tanti osannavano come eroi e di cui oggi la Regione dispone come fossero oggetti. Non contestiamo l’ordinanza che prova a arginare un problema di organico a cui a pandemia finita bisognerà seriamente trovare una soluzione ma il metodo adottato dalla Regione e dal presidente Giani: firmare un’ordinanza simile senza alcun confronto con i lavoratori e con le sigle sindacali che li rappresentano. Un’ordinanza che incide notevolmente sulla vita di centinaia di professionisti”.
“Prima di trasferire il personale nelle Rsa – conclude Petrucci – dobbiamo essere necessariamente coinvolti, il confronto sindacale è determinante a tutela dei dipendenti e del servizio, ci aspettiamo un’urgente convocazione a livello regionale”.