Infermiere di famiglia, convegno studio all’auditorium di San Romano

2 luglio 2021 | 12:54
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Infermiere di famiglia, convegno studio all’auditorium di San Romano

Organizzazione a cura dell’ordine delle professioni infermieristiche di Lucca

Mercoledì (7 luglio) all’auditorium San Romano l’ordine delle professioni infermieristiche di Lucca organizza un convegno studio sul tema Assistenza sul territorio e la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità. L’evento rivolto agli infermieri e infermieri pediatrici, accreditato Ecm, costituisce un momento importante di riflessione e studio dopo la pandemia, necessario per fare il punto su vari progetti pilota avviati sul territorio.

Il convegno, inserito nel progetto Patto collaborazione per Lucca Learning City-Città dell’apprendimento permanente a cui Opi Lucca ha aderito, vedrà la presenza e potrà contare sul contributo di dirigenti sanitari dell’azienda Usl Toscana Nord Ovest di Lucca.

“Durante la pandemia di Covid 19 – afferma Guadalupe Capizzano, presidente Opi Lucca – l’infermiere di famiglia e di comunità è stato l’interlocutore essenziale delle persone assistite per garantire l’assistenza necessaria, mantenendo un canale constante di sostegno all’assistito e la sua famiglia. La pandemia Covid 19 ha reso necessario l’introduzione di nuove modalità di organizzazione per assistere tutti i pazienti; i “no Covid” ad esempio che non avevano la possibilità di accesso alle strutture ospedaliere durante questo periodo. Per loro è stato fatto un grande lavoro al fine di garantire l’assistenza a domicilio. Strategia che ha permesso di contenere sul nostro territorio la diffusione pandemica oltre che a proteggere e tutelare l’assistito, la famiglia e la comunità. L’emergenza pandemica ha messo più che mai in evidenza il ruolo e la professionalità dell’infermiere a livello territoriale, la sua vicinanza professionale rispecchia la natura deontologica e sociale della professione che attraverso la messa in atto di nuovi modelli organizzativi e percorsi necessari ha permesso la sostenibilità di tutto il sistema salute in un momento delicato e difficile da attraversare”.

“Con la delibera 597 del 4 giugno 2018, – ricorda Mirco Gregorini, direttore del dipartimento professioni infermieristiche ed ostetriche dell’azienda Usl Toscana Nord Ovest – la Regione Toscana delinea le linee di indirizzo dell’infermieristica di famiglia e di comunità. Si fa riferimento ad una nuova modalità di presa in cura dei cittadini, l’infermiere con un approccio basato sulla relazione, risponde ai bisogni della popolazione di uno specifico ambito territoriale; opera in simbiosi con tutti gli operatori del team multi professionale realizzando un’ assistenza di natura preventiva, curativa, e riabilitativa differenziata per bisogni e fasce di età; svolge il suo intervento a domicilio, in ambulatorio e/o nella comunità. Con questo approccio innovativo, che si fonda sui concetti di territorialità, prossimità, proattività, equità e multiprofessionalità/multidisciplinarità si punta a rafforzare il territorio investendo sulle competenze infermieristiche trasversali ed avanzate per soddisfare i bisogni all’ interno del contesto familiare e comunitario, con l’ obiettivo di sostenere ed indirizzare i cittadini all’ accesso più appropriato dei servizi sanitari, sociosanitari e comunitari del territorio di riferimento”.

“L’azienda Usl Toscana Nord Ovest – conclude Gregorini – con la delibera del direttore generale del 25 novembre 2020 numeo 967 – recepisce le linee di indirizzo della Regione Toscana e definisce il nuovo modello assistenziale territoriale. Se l’organizzazione è di fondamentale importanza non da meno lo sarà la formazione di questa nuova figura professionale infermieristica”.

Catia Anelli – responsabile del polo didattico e formativo dell’azienda Usl Toscana Nord Ovest di Lucca – e relatrice al convegno del 7 luglio organizzato da Opi Lucca, evidenzia proprio l’importanza che ha ed avrà la formazione per una figura professionale di alto valore quale è l’infermiere di famiglia e comunità e del percorso storico vissuto nel contesto lucchese legato al master infermiere di famiglia e comunità: “L’infermiere di famiglia e comunità, è il professionista in possesso di specifico titolo universitario post base, competente nella promozione della salute, nella prevenzione e nella gestione partecipativa dei processi di salute individuali e della comunità, nonché nella presa in carico, dal punto di vista infermieristico, delle persone nel loro ambiente familiare e di vita. La sua azione è orientata sia a sostenere lo sviluppo della capacità personali sia a potenziare le risorse disponibili nelle comunità. Questo professionista è una figura innovativa che contribuisce allo spostamento dei sistemi socio-sanitari verso modelli di welfare generativo di comunità. L’innovazione però ha bisogno di competenze – prosegue Anelli – avanzate e specifiche, di nuovi profili professionali, di nuove relazioni tra i professionisti e con il cittadino ed è a partire da qui, che la formazione ha un ruolo imprescindibile. Fu questa infatti la sfida lanciata dall’università di Pisa in collaborazione con l’azienda Usl 2 di Lucca, nell’anno accademico 2009/2010, quando ebbe inizio il master infermiere di famiglia e di comunità“.

“La formazione di questo professionista – conclude Anelli – è indispensabile per costruire competenze avanzate che escano dai confini della tradizione e consentano al professionista di operare con competenze specifiche e a più livelli”.