Volontariato culturale, il team lucchese recupera l’archivio storico della Misericordia




Successo per il progetto ‘Eu Voice’ che ha visti coinvolti 10 volontari in città
Otto progetti culturali, 86 volontari (di cui il 30% donne), 25 nazionalità. Sono i numeri con i quali si è concluso European Volunteering and Integration through Cultural Experience, il progetto europeo che ha visto la Toscana protagonista, grazie al Centro servizi volontariato Toscana, che ha avuto il ruolo di capofila delle altre realtà coinvolte: l’italiana Co&So, l’inglese Volunteering Matters, l’irlandese Meath Partnership e la greca Usb.
Obiettivo del progetto europeo, avviato a dicembre 2018 anche a Lucca, era quello di promuovere non solo la partecipazione dei cittadini immigrati, ma anche il volontariato in ambito culturale come luogo di integrazione tra popolazione immigrata e popolazione locale.
Delle 91 persone che avevano iniziato il percorso, ben 86 appunto lo hanno portato a conclusione. Tra i Paesi di provenienza: Giordania, Nigeria, Mali, Ghana, Guinea Conacri, Gambia, Costa d’Avorio, Ciad, Etiopia, Pakistan, Nepal, Iran, Albania, Brazil, Marocco. Tra i partecipanti anche sei cittadini Ue provenienti da Romania, Spagna e naturalmente Italia. Una trentina gli enti del terzo settore coinvolti sul territorio regionale. La seconda fase del progetto, che si è conclusa questa estate ha coinvolto anche Lucca.
A Lucca i volontari hanno infatti realizzato il recupero dell’archivio storico della Misericordia, fondata nel 1830: un patrimonio importante per la città contenente documenti, foto, arredi sacri e antiche attrezzature per svolgere le operazioni di soccorso e cura dei malati. Un team di dieci persone formato e affiancato da storici dell’arte ed esperti di restauro, si è impegnato ad archiviare, restaurare e riorganizzare opere e materiali cartacei, con l’obiettivo di restituire questa memoria alla comunità trasformandola in una piccola collezione da visitare.
“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti da questo progetto – commenta Pablo Salazar del Risco, responsabile per il Cesvot del progetto Eu Voice -. Abbiamo dimostrato che attraverso il volontariato culturale possiamo creare nuove opportunità per il nostro immenso patrimonio artistico, stimolando nuova coesione tra cittadini italiani e migranti che arrivano da Paesi stranieri. I risultati delle mostre, delle collaborazioni e degli spettacoli non si esauriscono con la fine del progetto, ma rimarranno stabilmente sul territorio e nel cuore delle persone che hanno partecipato, come viatico per il nostro futuro che inizia subito”.