Giovani e pandemia, il Centro di cultura presenta il rapporto: “Drastico aumento dei Neet”

20 ottobre 2021 | 11:09
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Giovani e pandemia, il Centro di cultura presenta il rapporto: “Drastico aumento dei Neet”

I risultati dello studio: “Incrementata anche la dispersione scolastica”

Sono state circa cinquanta le persone collegate al webinar dello scorso 14 ottobre in cui Alessandro Rosina ha illustrato i risultati del Rapporto giovani 2021.

L’incontro ha offerto indicazioni, spunti di riflessione, prime risposte e linee d’intervento su come i giovani hanno vissuto il 2020. Gemma Giannini, presidente del Centro di cultura di Lucca, ha introdotto la conferenza interrogandosi su quale sia stato l’impatto nelle scelte formative durante la pandemia, le conseguenze sulle opportunità occupazionali riguardo alle modalità di lavoro e sui progetti di vita.

“Uno dei compiti più ardui per le nuove generazioni è quello di trasformare il cambiamento in miglioramento. Ed è qui dove maggiormente entra in gioco un auspicabile ruolo attivo dello Stato, che dovrebbe creare opportunità sotto forma di progetti a mediolungo termine, in cui un giovane possa impegnarsi, sbagliare, migliorare e quindi raggiungere risultati innovativi – ha detto Rosina -. L’Italia è un paese che sta affrontando un importante processo di degiovanimento, pertanto la questione giovanile assume un peso rilevante e una necessaria attenzione. Durante la pandemia si è registrato un incremento della dispersione scolastica, con studenti sempre più demotivati“.

“Fra il 2019 e il 2020 è stato registrato il maggior calo di disoccupazione, con i Neet (giovani che non studiano e non lavorano) in forte aumento – ha spiegato ancora Rosina -. Nonostante le minori certezze per il futuro, la popolazione giovanile si dimostra desiderosa di cogliere le nuove opportunità che possono scaturire nel postpandemia. Aumenta infatti il loro interesse verso progetti inerenti al bene comune e all’ambiente. Dopo ogni catastrofe, la ripresa è sempre partita dai giovani, dalle nuove generazioni che devono essere sostenute con speranza e ottimismo”.

“Nei giorni scorsi ho incontrato i giovani che iniziano il servizio civile presso la Caritas di Lucca, cinque ragazzi tra i 20 e i 25 anni, e sono tutti alla ricerca di percorsi nuovi. In coincidenza con la pandemia si sono trovati a interrompere percorsi di studio o di lavoro, e hanno necessità di ripensarsi – ha aggiunto Monsignor Paolo Giulietti -. C’è quindi la volontà di uscire dai disagi creati dalla pandemia con un impegno che prevede anche l’aiuto degli altri”.

Dato il numero di partecipanti il Centro di cultura è già al lavoro per organizzare il prossimo incontro culturale.