Più risparmi ma meno risparmiatori, nel 2021 si allargano le disuguaglianze

17 dicembre 2021 | 16:33
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Alla presentazione del quarto rapporto sulle povertà, tenutosi a Capannori, hanno partecipato li sindaco Luca Menesini, il vescovo Giulietti e molte personalità del mondo del giornalismo e delle associazioni

Capannori ospita la presentazione del quarto rapporto Illuminare le periferie. Speciale povertà, negli spazi del centro riuso solidale. Il rapporto fornisce dati e analisi sul racconto dei temi lasciati “ai margini” dall’informazione italiana, il disagio sociale, la povertà educativa, la disoccupazione e nell’disuguaglianze nell’accesso dei servizi. Lo scopo è volto a sollecitare il mondo del giornalismo a rimettere al centro le persone così dette “invisibili”, i giovani, le donne, le minoranze, gli esclusi in una dimensione di rispetto, ascolto e comprensione nell’informazione italiana.

Nella presentazione che si è tenuta stamani (17 dicembre) al centro riuso solidale dell’associazioneDa Capo è stato presentato dall’attrice fiorentina Daniela Morozzi, presenti il sindaco di Capannori Luca Menesini e il vescovo di Lucca, Paolo Giulietti, molti gli ospiti tra giornalisti e rappresentanti di associazioni del terzo settore che sono intervenuti per sottolineare la necessità di riportare all’attenzione i temi che riguardano la povertà e la marginalità.
La location scelta è sicuramente legata all’argomento della presentazione, al centro riuso solidale di Capannori si valorizza l’economia circolare e si crea lavoro per le categorie svantaggiate, qui è stato attivato un sistema che trasforma gli oggetti privi d’utilizzo, in oggetti che riprendono valore. E’ un luogo simbolico perché qua si vedono le potenzialità degli oggetti che si pensavano finiti, che avessero concluso il loro ciclo e invece proprio qui ripartono da capo.

“Il rapporto fotografa le sfide lanciate in modo sempre più urgente al mondo dell’informazione italiana, urlando quanto si ha bisogno di un’informazione corretta e puntuale – spiega Daniela Morozzi -. ‘Illuminare le periferie’ è un progetto collettivo che mette insieme realtà del giornalismo, associazioni del terzo settore e ricercatori. Come vengono raccontate le situazioni di marginalità dal giornalismo italiano? Occorre sollecitare i temi per mettere al centro dell’informazione le persone invisibili, dargli una nuova visibilità. In un momento difficile in cui la pandemia ce l’abbiamo, sulla pelle, nel cuore, abbiamo evidenziato quanto questa ha acuito le condizioni di marginalità di certe persone”.

“Grazie per aver scelto Capannori e soprattutto un luogo che racconta una storia che parte da lontano – dice il sindaco di Capannori Luca Menesini -. Abbiamo iniziato un decennio fa un percorso sulla raccolta differenziata, un tema su cui sensibilizzare le persone e che ha stimolato la collaborazione dei cittadini. Questo ha contribuito alla nascita di un tessuto economico che lavora sul riciclo, sulla rigenerazione, in un economia circolare che parte dalla comunità locale.I numeri sviluppati si traducono soprattutto a livello occupazionale e penso che sia il più grande aspetto, ma non bisogna dimenticare anche la nascita di numerosi associazioni che ruotano attorno a questo mondo. Piano, piano la grande industria ha iniziato a convertirsi, ad adottare nuovi criteri e oggi, anche nel settore della carta ci sono grandi marchi che stanno puntando sull’economia circolare”.

“Siamo alla vigilia di Natale e i vangeli dell’infanzia illuminano le periferie – racconta il vescovo di Lucca Paolo Giulietti -, dopo aver descritto imperatore e governatori, fanno uno zoom su sulla Nazaret, il deserto della Giudea e Betlemme, con gli impoveriti, che sono protagonisti dell’evento della salvezza. Quindi i poveri, gli ultimi non vengono considerati degli scarti, ma possono diventare protagonisti non solo nella loro vita ma anche nella vita degli altri”.

La presentazione entra nel vivo del rapporto con l’introduzione di Anna Meli della onlus Cospe: “Volevamo fornire dati, stimoli, spunti oggettivi, rispetto all’informazione italiana. Per creare situazioni che stimolino la comunità il giornalismo deve stare immerso nella comunità sociale. Cospel lavora in tanti paesi nel mondo e anche in Italia si lavora per l’inclusione sociale, creando connessioni con comunità che lavorano allo stesso scopo, per la coesione sociale, che è un cambiamento che fa seguito alla pandemia. Non è solo una ripresa economica – precisa -, ma un cambio di visione per far si che al centro tornino ad essere le persone”.

Giuseppe Giulietti presidente della Federazione nazionale della stampa italiana è intervenuto in un video messaggio, per ricordare quanto il tema della povertà sia uno dei temi centrali del giornalismo. Che deve fornire un’informazione e garantire a chiunque le conoscenze che possono farci tendere ad un futuro migliore. Secondo Giulietti sarebbe il caso di promuovere dei corsi di formazione su questi temi, prendendo tutto il materiale che viene messo a disposizione dalle associazioni del terzo settore.

Alla presentazione è intervenuto anche il nuovo direttore della Caritas italiana, don Marco Pagnello: “Grazie a tutti coloro che ogni giorno si danno da fare per accogliere e sostenere le persone che si rivolgono a noi – dichiara -. L’esperienza della pandemia ha portato la grande rete della Caritas ad incontrare nuovi volti di poveri che fino a pochi giorni, non pensavano di dover chiedere aiuto e questi nuovi volti vanno raccontati. Per noi – prosegue – è importante la persona e la persona va sempre custodita, pensiamo ai lavoratori autonomi che si sono trovati a chiedere aiuto, queste persone vanno custodite, va custodito il loro valore. I nostri dati, che si possono trovare sul sito di Caritas, nel rapporto che abbiamo preparato, raccontano come la pandemia ha accelerato la situazione di povertà che veniva registrata. Un fenomeno nuovo per il nostro paese e ci dice quanto è facile oggi scivolare nella povertà. Sono aumentate le persone in povertà assoluta, più di un milione, 400 mila famiglie, registriamo un aumento anche al nord del nostro paese. Categorie che reggono il peso di questa povertà i giovani, le donne, i dati ci dicono che sono in aumento il consumo di psicofarmaci, utilizzato dagli adolescenti, povertà nei lavori autonomi e del mondo dello spettacolo che sta pagando il prezzo delle chiusure che comunque sono necessarie. La pandemia ha accelerato alcuni fenomeni e vanno affrontati insieme, ognuno facendo la proprio parte perché da questa situazione si può uscire migliori di prima.
Il tempo che viviamo è provvidenziale, ci può dare la possibilità di scoprire cosa è veramente essenziale per la nostra vita, il nostro paese in situazioni estreme da il meglio di se. La pandemia può essere l’occasione per tornare a quello che rende bella la propria vita, ciascun uomo porta dentro di se il sogno di poter vivere bene la propria vita e condividerla con gli altri. La difficoltà grande è che noi, molto spesso, tendiamo a dimenticare”.

Con l’intervento dei ricercatori dell’osservatorio di Pavia, Paola Barretta e Antonio Nizzoli, con alcune slide illustrano il rapporto Illuminare le periferie. L’informazione italiana, specialmente i media nazionali, trattano il tema della povertà in maniera molto marginale con delle percentuali molto più basse rispetto ad altri temi. D’altro canto il servizio pubblico fa ottime inchieste e reportage di approfondimento, che però, per problemi di agenda, non rientrano nei contenuti mainstream, che arrivano più facilmente all’opinione pubblica. C’è anche un dato interessante sulla percezione del nostro futuro, il 51 per cento delle persone si dichiara fiduciosa nel futuro, un italiano su due vede con ottimismo. Se però si approfondisce e questo dato viene affiancato a quello relativo all’economia, si vede che c’è prudenza e c’è intenzione di tutelare la famiglia e i propri figli per il futuro.

A concludere la presentazione il direttore della Rai per il sociale, Giovanni Parapini: “Ringrazio doverosamente i padroni di casa del centro riuso solidale, il sindaco di Capannori, il vescovo di Lucca, la conduttrice, i ricercatori di Pavia e il presidente della federazione nazionale stampa italiana, Giuseppe Giulietti. Come servizio pubblico nostro dovere è informare e contribuire nello sviluppo del paese. Perché è importante illuminare periferie? Oggi abbiamo una brutta notizia, i dati arrivati dalle ricerche fotografano un paese che sappiamo da tempo essere in grande difficoltà. La buona notizia è che noi siamo qui e c’è una parte di paese che vuole vivere meglio.
La povertà però si sta allargando – aggiunge -, i dati che abbiamo noi parlano quasi 10 milioni di italiani che sono sulla soglia della povertà. Molti se ne vergognano e non escono fuori, ma non è difficile vedere nelle varie mense le file delle persone che chiedono un po’ di vicinanza. Le diseguaglianze stanno aumentando, ci sono più risparmi e ci sono meno risparmiatori, anche andando al supermercato i prezzi di verdura e frutta sono aumentati. La Rai è lo specchio del paese, ha il diritto e il dovere di informare ed educare, raccontando la verità e dando il buon esempio. Noi come direzione portiamo il nostro contributo per combattere l’egoismo e l’indifferenza dell’essere umano perché è il modo per superare le disuguaglianze”.