“Massimo era un attivista sociale non certo un animale politico”, il ricordo dell’amico Pierini

La precisazione: “Sbagliato limitare una figura grande come la sua in un attivismo politico di durata transitoria”
“Massimo era una persona buona e generosa amata da tutti, non certo un animale politico”. Così Massimo Pierini ricorda l’amico Massimo Bertolucci, scomparso lo scorso 21 gennaio per complicanze da covid19.
“Massimo era un operatore culturale di grande ingegno, e urge precisare che non era realmente un attivista politico – prosegue Pierini -. Si era è vero avvicinato al Movimento 5 stelle ma per un periodo breve e ultimamente se ne era allontanato con azioni molto ben visibili. Massimo è sempre stato, sin da giovane un attivista socio culturale. Classe 1965, nel 1983 insieme avevamo dato vita a S. Vito all’associazione culturale Impegno nuova gioventù, completamente autogestita e apolitica con cui avevamo organizzato importanti mostre e concerti. Finita quella esperienza Massimo aveva continuato pur facendo vari lavori a essere attivo nel settore sociale e culturale fino a che agli inizi degli anni 2000 avevamo creato a Lucca un internet café che era divenuto rapidamente un centro di aggregazione molto attivo, frequentato anche da molti turisti e in quell’ambito avevamo anche cominciato a pubblicare un giornalino di utili informazioni sulla città e con articoli ispirati all’umanesimo”.
“Negli ultimi tempi Massimo era tornato a S. Vito e si era dedicato a iniziative sociali in collaborazione con alcuni attivisti del Movimento 5 stelle. Se ne era poi distaccato e infatti il Balocchi in Movimento era diventata un’iniziativa di quartiere chiamata Quartiere dei balocchi dato che era stata creata da lui – va avanti Pierini -. Si batteva strenuamente inoltre collaborando con l’associazione Il Tondo perché S. Vito potesse tornare al più presto ad avere una propria biblioteca al centro civico. Massimo era una persona buona e generosa amata da tutti, non certo un animale politico ed è quantomeno sbagliato limitare una figura grande come la sua in un attivismo politico di durata transitoria. Bertolucci era un attivista culturale e sociale di grandissima creatività che ha dato molto alla città di Lucca e al paese dove è cresciuto. Sicuramente potrebbe diventare un’ispirazione per le nuove generazioni che vogliano interessarsi al suo pensiero improntato alla azione sociale concreta”.