Successo per il convegno sull’Alzheimer dell’associazione Ada di Lucca

Esperti a confronto sul tema fra prevenzione e assistenza. Attivo uno sportello di ascolto in via Santa Chiara
Si è tenuto ieri mattina (11 giugno) all’associazione Ada di Lucca il convegno Alzheimer – Tesoro del giovane di oggi dell’anziano di domani.
Questa realtà associazionistica lucchese da anni si occupa di accoglienza ed assistenza a titolo gratuito per persone che stanno attraversando un particolare momento di fragilità o stanno affrontando situazioni difficili della loro vita. Presenti per conduttore l’incontro Renato Arrighi, geriatra, Brunella Da Mommio, psicologa, la vice presidente Rosaria Raspi e il presidente Giampiero Pappalardo che afferma: “Questo argomento così attuale è affrontato giornalmente con grande impegno dai nostri volontari, il cui contributo offre un fondamentale supporto alla persona affidata ma anche alla sua famiglia”.
Da Mommio ha introdotto l’argomento attraverso un’esaustiva relazione dal titolo Invecchiare bene…perché no? L’anziano non un bisogno ma una risorsa da riscoprire. Intervento questo, grazie al quale è stato possibile tracciare delle linee guida che possono rappresentare un aiuto concreto per chi ha a che fare con questa malattia.
“L’Alzheimer e il più ampio tema della demenza – afferma – è un argomento che si è sempre dovuto relazionare con la componente sociale. All’interno delle comunità di ieri l’anziano aveva un ruolo ben preciso, quello del saggio. Oggi invece a causa delle dispute intergenerazionali questo ruolo è profondamente cambiato, talvolta provocando un isolamento sul piano relazionale, all’interno dello stesso nucleo familiare. A questo è doveroso aggiungere che esiste il persistere di stereotipi a proposito della senilità, che purtroppo non sono ancora stati superati. L’aiuto esplicito che l’anziano spesso non chiede è un meccanismo che potrebbe essere modificato con l’approccio cognitivo e comportamentale per riattivare quelle funzionalità muscolari ed emotive che vengono a mancare in presenza di questa problematica, negando alla persona colpita la possibilità di compiere anche il più semplice gesto quotidiano, migliorando così anche la sua dimensione sociale. Recuperare la storia del suo vissuto aiuta la persona a recuperare la propria dignità.”
Arrighi, geriatra, con il suo intervento La vecchiaia non è solo perdita sottolinea invece che “la nostra testa ha una struttura paragonabile a quella di una città. La comunicazione è fondamentale, a partire da quella che si sviluppa attraverso i meccanismi del nostro cervello. Nel paziente colpito da demenza questi meccanismi si alterano rendendo esplicito il danno creato da quelle sostanze cosiddette “killer” che colpiscono i neuroni ostruendo la capacità comunicativa delle persone che ne soffrono. Fortunatamente esistono anche dei meccanismi di compensazione che si sviluppano sin dalla fase dell’embriogenesi (lo sviluppo dell’embrione in gravidanza). Dall’inizio della gravidanza è fondamentale controllare i folati, fare gli esami della tiroide, capire quanta vitamina B12 è presente nel nostro sangue. Il desiderio di intervenire e di agire preventivamente su questo problema non deve però condizionare la nostra vita che deve essere vissuta con pienezza e altrettanta tenerezza, la stessa che noi restituiamo a chi ce l’ha donata”.
A seguito dell’incontro è stato proiettato il cortometraggio La giostra di Simone Arrighi dedicato al tema dell’Alzheimer. Il corto sta riscuotendo grande successo nel circuito dei festival cinematografici nazionali. Per informazione o per fissare un incontro con l’associazione Ada è possibile chiamare al numero 340.9081238 dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 13.
Il primo strumento che Ada mette a disposizione è lo sportello d’ascolto amico, un luogo reale all’interno del quale si svolgono incontri con specialisti del settore che operano in totale riservatezza.
Lo sportello d’ascolto si trova in via Santa Chiara 6 a Lucca ed è accessibile tutti i venerdì della seconda settimana di ogni mese dalle 16 alle 17.,0 esclusi i mesi estivi di luglio e agosto. Il colloquio non ha fini di terapeutici ma di ascolto e di orientamento per aiutare la persona ad individuare il proprio disagio e le possibili soluzioni.