Simulazione di un processo e visita al carcere: progetto nelle scuole della Camera Penale di Lucca

30 novembre 2022 | 14:58
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Sono 9 gli istituti coinvolti per 520 studenti del nostro territorio per imparare i principi della legalità

Come si svolge un processo penale? Quali sono gli attori di questa procedura? Qual è la funzione della pena? Com’è la vita all’interno del carcere?

Sono tutte domande a cui molti non saprebbero rispondere e proprio per questo è nato nel 2014 il Progetto legalità elaborato dall’Unione delle camere penali e dal ministero dell’istruzione. Lo scopo? Fornire ai giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado, un’informazione corretta sul processo penale e sui principi costituzionali che lo presiedono, con particolare focus sugli articoli 24, 27 e 111 della Costituzione.

Il progetto, a livello nazionale, fino ad oggi ha coinvolto 3030 studenti nel 2016, fino a toccare i 36.807 studenti nel 2022, con 751 incontri. Nel territorio della provincia di Lucca, gli avvocati del foro hanno incontrato 520 alunni delle classi quarte e quinte, ricreando un vero e proprio processo penale simulato, grazie al coinvolgimento del tribunale e della procura di Lucca. Coinvolta anche la casa circondariale di San Giorgio, grazie all’interessamento della direttrice, la dottoressa Santina Savoca, che ha dato la possibilità ad una classe quinta di visitare la realtà del carcere e creare un contatto con alcuni detenuti.

Il progetto, negli scorsi anni, ha dimostrato il grande interessamento degli studenti delle classi superiori, verso la cultura giuridica e hanno potuto verificare con i proprio occhi, come si svolge un processo penale. “C’è stato un grande coinvolgimento e un alto livello di attenzione da parte dei ragazzi, ed è un investimento che ci rende veramente orgogliosi – conferma responsabile dell’osservatorio del carcere della Camera penale di Lucca, Alessandro Maionchi -. In particolar modo quando gli studenti sono potuti entrare nel carcere di San Giorgio e confrontarsi con i detenuti. Il carcere non è un buco nero che inghiotte chi ci entra, è un luogo fatto di persone e lo scopo dell’osservatorio è quello di avvicinare la società civile al carceree chi meglio dei ragazzi può farlo?!”

Alla presentazione che è avvenuta stamani (30 novembre), nelle stanze dell’ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara, in piazza Guidiccioni, erano presenti: la dirigente Donatella Buonriposi, la responsabile del progetto Miur, l’avvocatessa Micaela Bosi Picchiotti, il nuovo presidente della Camera Penale di Lucca, avvocato Marco Treggi e molti esponenti del foro di Lucca coinvolti nel progetto. Hanno partecipato anche il dirigente scolastico del Isi Garfagnana, Oscar Guidi e il professor Speranza dell’Isiss Piana di Lucca di Porcari.

“La finalità di questo progetto è quella di parlare della legalità – spiega la dirigente dell’ufficio scolastico, Donatella Buonriposi -. Per noi è un modo di fare educazione civica, che a me piace chiamare: educazione civile. Gli avvocati della Camera Penale vengono nelle nostre scuole, parlano della Costituzione e poi il tutto si traduce in una simulazione del processo penale e la visita al carcere. La finalità quindi, è quella di mettere i nostri ragazzi di fronte a certe realtà, anche scomode, perché conoscendole forse le evitano”.

Sono nove gli istituti della provincia di Lucca che hanno aderito al progetto: il liceo Passaglia, l’istituto Carrara-Nottolini-Busdraghi, il liceo Barsanti e Matteucci di Viareggio, l’Isi Garfagnana di Castelnuovo, l’Isi Barga, il Liceo Chini-Michelangelo di Lido di Camaiore, l’Iis Galilei-Artiglio di Viareggio e l’Isi Carlo Piaggia di Viareggio.

“Noi come Camera Penale di Lucca siamo presenti sul territorio sulla base di un ampio progetto dell’Unione delle Camere Penali italiane che, nel 2014 ha sottoscritto un progetto con il Miur, al fine di poter portare all’interno delle scuole una spiegazione del principio di legalità, del giusto processo e dell’attuazione dell’articolo 111 della Costituzione – dice la responsabile del progetto l’avvocatessa Micaela Bosi Picchiotti – Quindi andiamo nelle scuole per raccontare come si sviluppa il processo penale anche per cercare di combattere questo giustizialismo e populismo giudiziario che in qualche modo ha dato una visione distorta di quello che è il processo e soprattutto della pena. La pena oggi è vista agli occhi delle persone come una necessità di vendetta sociale piuttosto che una riabilitazione e un fine rieducativo, che è espressamente previsto nella Costituzione. La nostra non è una lezione frontale che vuole dare indicazioni asettiche ai ragazzi, facciamo un confronto con loro, cerchiamo di capire e sulla base del dettato costituzionale, andiamo a verificare se la loro percezione è attinente al processo penale oppure no”.

“Naturalmente, non ci accontentiamo di andare nelle scuole – aggiunge l’avvocata Picchiotti – ma cerchiamo di portarli nel mondo reale, facendoli partecipare a dei processi simulati e portando i ragazzi all’interno delle carceri per avere un confronto con i detenuti”.

C’è entusiasmo anche da parte del preside dell’Isi Garfagnana, Oscar Guidi e il professor Speranza dell’Isiss Piana di Lucca di Porcari: “Iniziative come queste – dicono entrambi -, portano i ragazzi a ragionare con la propria testa e anche a cambiare il modo di pensare. Nessuno degli studenti che ha partecipato al progetto ha dimostrato disinteresse per gli argomenti trattati, nessuno di loro è rimasto insensibile di fronte alla realtà del carcere. Si è creata una grande partecipazione”.

La CameraPpenale di Lucca, proporrà nuovamente al presidente del tribunale Gerardo Boragine e al procuratore capo Domenico Manzione, la possibilità di svolgere nelle aule di giustizia, un processo simulato. Il progetto prende il via domani (1 dicembre) al liceo Passaglia di Lucca.