Bilancio positivo per la campagna Emergency ‘Un panettone fatto per bene’

Il gruppo lucchese: “Tramite questi gesti di solidarietà riusciamo a garantire cure gratuite a migliaia di vittime di guerra e povertà”
Domenica scorsa (11 dicembre) si sono conclusi i quattro giorni in piazza di Emergency per la campagna Un panettone fatto per bene.
“Concludiamo – dicono dal gruppo lucchese – con un bilancio nettamente positivo. Non solo per l’obiettivo raggiunto della raccolta fondi tramite la vendita dei panettoni, ma soprattutto per tutte le persone che abbiamo incontrato, le parole di incoraggiamento che ci avete rivolto e i gesti di generosità e sostegno che avete mostrato. Grazie di cuore, perché per noi è stata un’importante dimostrazione dell’unità attorno a un valore, chiaro e semplice, il rispetto dei diritti, base per la costruzione di una società che abolisce la guerra, e, in particolare, del diritto alla cura per tutti, senza distinzione. Un grazie particolare lo vogliamo fare a chi ha permesso e ci ha aiutato nella realizzazione di questo obiettivo. In primis a tutte le persone, amici e amiche, i gruppi scout di Lucca e Viareggio, che hanno dedicato una parte del loro tempo a Emergency vestendo i panni di veri e propri “volontari e volontarie per un giorno”. Alla Puccetti Spa, ad Alberto, a don Lucio e Gianluca che hanno ospitato i nostri panettoni dalla consegna per tutto il periodo della campagna. A don Lucio, don Giovanni, don Simone e don Luca che ci hanno accolto nelle loro parrocchie del centro città, di Antraccoli e Tempagnano, dell’Arancio e di San Concordio. A Il Desco che ci ha ospitato nella bellissima cornice del Real Collegio e alla Fondazione Giuseppe Lazzareschi che, oltre ad averci aiutato nell’organizzazione della presentazione del libro Una persona alla volta, ha permesso la realizzazione anche di un nostro banchino”.
“Grazie – conclude la nota – perché tramite questi gesti di solidarietà, dal più piccolo al più eclatante, Emergency riesce a garantire cure gratuite a migliaia di vittime di guerra e povertà”.