Agricoltura sociale, partono tre progetti nelle cooperative del territorio

Ecco le attività finanziate da un bando della Regione
La scorsa settimana, la Regione Toscana ha diffuso la graduatoria di valutazione dei progetti presentati sul bando della misura 16.9 del Psr Piano di sviluppo rurale, a sostegno delle attività di agricoltura sociale, nella quale sono stati ritenuti finanziabili tutti e tre i progetti presentati dal gruppo lucchese di coordinamento.
Il gruppo, coordinato dalla cooperativa sociale Calafata, e dove partecipano diverse imprese agricole, cooperative sociali, consorzi, associazioni di promozione sociale ed enti locali, sta cercando ormai da diversi anni di promuovere attivamente sul territorio il rilancio dell’agricoltura sociale come opportunità terapeutica e di inclusione socio-lavorativa e più in generale, come strumento locale di sviluppo.
Dopo un ampio confronto interno, il gruppo si è coordinato per strutturare e presentare tre diversi progetti, con tre distinti partenariati, incentrati sui seguenti filoni tematici: attività sociali a servizio delle comunità locali con un progetto sull’inserimento lavorativo per soggetti deboli, disabili e svantaggiati con capofila la cooperativa agricola sociale Calafata, dal titolo Coralis – Consolidamento rete agricola lucchese di inclusione sociale; attività che supportano le terapie mediche e riabilitative di soggetti vulnerabili con un progetto sulle possibilità “terapeutiche” offerte dai nostri boschi al fine di migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei beneficiari fra disabili e/o salute mentale in condizioni di autonomia fisica, giovani e adulti residenti in comunità di recupero dipendenze, immigrati in carico ai servizi sociali, minori vulnerabili (6-14 anni), con capofila il consorzio forestale di Villa Basilica, dal titolo Il bosco che cura; attività di educazione ambientale e alimentare a favore di bambini e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica con un progetto sulla biodiversità, sulla diffusione della conoscenza del territorio e gli effetti dei rimboschimenti e piantumazioni, con capofila la cooperativa sociale Pozzuolo, dal titolo Il Territorio (ci) Insegna.
Il totale degli investimenti previsti sui tre progetti in graduatoria è di circa 495.000 euro
Fra i partner dei tre progetti spiccano: l’Università di Pisa, facoltà di veterinaria e di agronomia che metterà a disposizione un format creato ad hoc in grado di misurare al termine le ricadute sociali di impatto sulla comunità, l’Università di Firenze, dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali che si occuperà di effettuare una valutazione circa la rilevanza, efficacia ed efficienza dei diversi luoghi in relazione alle attività proposte di terapie naturali per misurare la capacità dell’intervento di migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei beneficiari; soecoforma impresa sociale di Lucca e Green Gea di Pisa che si sono occupati in toto della progettazione; Fondazione Ceis, Gruppo Giovani e Comunità che parteciperà alle attività di progetto con l’utenza di riferimento – giovani e adulti residenti in comunità di recupero da dipendenze immigrati in carico ai servizi sociali e affidati ai servizi residenziali del Ceis con l’obiettivo di combattere le povertà e le marginalità sociali; l’Asl Toscana Nordovest che attraverso i servizi territoriali supporterà le aziende nella selezione dei
beneficiari finali.
Tante le aziende agricole sensibili che si sono suddivise fra le tre progettualità per ambiti di interesse e che coprono l’intero territorio provinciale dalla Garfagnana alla Versilia, dalla Media Valle del Serchio alla Piana di Lucca.
Altresì importante la presenza di alcuni enti del terzo settore, cooperative sociali e associazioni del
territorio che supporteranno le aziende agricole verso gli interventi sui beneficiari in fase di implementazione dei tre progetti suddetti, quali l’Anfass, Fondazione Ets Ceis Gruppo Giovani e Comunità, cooperativa L’impronta Onlus, La Gardenia, la Caritas Diocesana di Lucca
“A questa opportunità di finanziamento di Regione Toscana – si spiega in una nota -, si è deciso di proporre tre progetti che potessero coinvolgere nella maniera più ampia possibile le categorie beneficiarie: disabili, detenuti in fase finale della pena, utenti del servizio dipendenze Asl e salute mentale, invalidi civili, migranti, studenti e terza età. Inclusione, formazione, supporto ed educazione rappresentano alcuni dei temi ricorrenti e cari ai destinatari finali ai quali i progetti presentati cercano di fornire risposte concrete e opportune. In queste settimane, il nostro gruppo di coordinamento sta lavorando per coinvolgere le associazioni di categoria agricole e gli enti territoriali interessati alla costituzione di un Tavolo provinciale permanente di Agricoltura sociale, che vorrebbe essere il luogo dove aziende ed enti del terzo settore, pubblici e privati possano lavorare – in maniera costante e strutturata – di concerto sui problemi e sulle opportunità del settore, al fine di sviluppare risposte e proposte nuove in rete, in modo organizzato e sinergico. Sottolineiamo, infine, che già l’Amministrazione Provinciale ed il Comune di Lucca e di Capannori si sono detti interessati a discuterne e portare avanti il progetto di costituire un Tavolo Provinciale permanente di agricoltura sociale”.