Pronto soccorso, Quiriconi: “Solidarietà ai colleghi costretti a lavorare in condizioni disumane”

Il presidente dell’ordine dei medici di Lucca si rivolge agli amministratori: “C’è bisogno a ogni costo di trovare i mezzi per assumere personale qualificato”
Un appello ad amministratori, personale sanitario dei territorio e pazienti a fare ognuno la propria parte in un momento di estrema criticità. È quello che arriva dall’Ordine dei medici di Lucca, per voce del suo presidente Umberto Quiriconi, che esprime solidarietà ai dottori del pronto soccorso toscano dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi.
“Desidero esprimere solidarietà e apprezzamento ai colleghi in questo difficile periodo che li vede impegnati in un compito di estremamente difficile, in condizioni che non esito a definire disumane, con un carico di lavoro veramente insostenibile – afferma Quiriconi -. Si ha l’impressione che gli amministratori non avvertano compiutamente la gravità del momento, non sembra infatti adeguatamente preso in considerazione l’aspetto umano ed etico insito nella professione della medicina di urgenza, si è davvero travalicato il limite morale che dovrebbe guidare l’agire dei decisori e tutto ciò è disdicevole e offensivo perché non vengono considerate la disperazione e l’aspetto umano di chi lavora giorno e notte a servizio della comunità”.
“Il momento è veramente critico per cui è assolutamente necessario che tutti si prendano a cuore la situazione: gli amministratori, che devono ad ogni costo trovare i mezzi per poter assumere personale qualificato e rendere così le condizioni di lavoro accettabili – elenca Quiriconi -; i medici del territorio, perché, pur considerando i disservizi creati dalla lunghezza delle liste di attesa, tentino di intercettare più casi possibili, riservando l’invio in pronto soccorso ai pazienti che presentano situazioni di effettiva necessità; e infine un appello anche ai pazienti che, pur mortificati nella loro giusta aspirazione a un’assistenza almeno decente, evitino di rivolgersi al pronto soccorso per motivi che non rivestano i caratteri di una effettiva urgenza indifferibile”.