“Amo il mio lavoro, ma non da morire”: i manifesti degli Amici del cuore invadono la circonvallazione

15 settembre 2023 | 14:17
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“Amo il mio lavoro, ma non da morire”: i manifesti degli Amici del cuore invadono la circonvallazione

L’associazione: “La nostra missione è sviluppare attività di prevenzione e di sensibilizzazione della pubblica opinione sui temi del disagio sociale, della disabilità e delle condizioni occupazionali”

Amo il mio lavoro, ma non da morire: recitano così i manifesti installati sulla circonvallazione di Lucca degli Amici del cuore contro gli infortuni e le morti sul lavoro. “Tale iniziativa – spiegano dall’associazione – si colloca nell’ambito della nostra missione di sviluppare attività di prevenzione e di sensibilizzazione della pubblica opinione sui temi del disagio sociale, della disabilità, delle condizioni di lavoro”.

Recentemente il presidente della Repubblica Mattarella ha affermato: “Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Lavorare non è morire. Feriscono le persone nel loro valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza”.

A supporto di tale forte presa di posizione vi sono purtroppo i drammatici dati degli ultimi anni e ancor più i dati dei primi 7 mesi del 2023, elencati di seguito. 2019: gli li infortuni mortali sul lavoro e in itinere sono stati 1089 di cui 783 nei luoghi di lavoro, 214 in itinere; 2020: 1270 infortuni mortali di cui 1056 nei luoghi di lavoro, 214 in itinere; 2021: 221 infortuni mortali di cui 1056 nei luoghi di lavoro, 248 in itinere; 2022: 1090 infortuni mortali di cui 790 nei luoghi di lavoro, 300 in itinere. La riduzione dei dati degli infortuni mortali negli anni 2020, 2021, 2022 è solo apparente essendo stati una parte di essi classificati nei dati mortali Covid.

I dati relativi ai mesi da gennaio a luglio 2023 sono i seguenti: 559 morti di cui 430 nei luoghi di lavoro e 129 in itinere. I morti in occasione di lavoro sono stati +4,4 per cento ed in itinere -17,8 per cento rispetto a gennaio – luglio 2022. In Toscana in tale periodo si sono verificate 21 morti sul lavoro. Da rilevare che quasi la metà degli infortuni mortali hanno riguardato lavoratori stranieri. I settori produttivi che hanno fatto registrare più infortuni sono i manifatturiero, costruzioni, trasporti, magazzinaggio. Le fasce di età più colpite sono: 55 – 64 anni con il 74,8 per cento; 15 – 24 anni con il 15,7 per cento; 25 – 34 anni con il 9,5 per cento.

I dati sopra descritti mettono in forte evidenza le cause che sono alla base della crescita delle morti sul lavoro e sulle quali lavorare per ridurle drasticamente. Le principali cause si possono sintetizzare come segue: la diffusa precarietà dei rapporti di lavoro; la mancanza di formazione alla sicurezza evidenziata soprattutto dai dati relativi ai lavoratori stranieri e ai giovani fra 15 e i 24 anni; una oggettiva insufficienza dell’attività di controllo nei luoghi di lavoro da parte delle istituzioni preposte. Infatti sia gli ispettorati del lavoro che i servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro delle Asl hanno visto una riduzione considerevole degli operatori nel corso degli anni. Tali servizi devono essere rapidamente integrati con nuovo personale per consentire una più incisiva ed ampia attività di controllo e prevenzione.

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