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Hiv, 4 diagnosi in provincia nel 2023: tornano i test in piazza e i progetti nelle scuole

29 novembre 2023 | 14:26
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Dati in calo di oltre il 60%, ma per il medico Michele De Gennaro “siamo ancora lontani dall’uscita dal tunnel”. Venerdì incontro con gli studenti a palazzo Orsetti, sabato gazebo per la prevenzione in piazza Guidiccioni

La luce in fondo al tunnel si vede, ma l’uscita è ancora lontana. Così il dirigente della struttura di malattie infettive e epatologia del San Luca Michele De Gennaro ha illustrato i dati relativi alle nuove diagnosi effettuate sul territorio provinciale nel 2023: quattro nuovi casi da Hiv – otto in meno rispetto allo scorso anno – di cui uno notificato come caso di Aids.

“Questi sono dati confortanti se considerato che solo l’anno scorso le nuove infezioni erano state dodici – spiega De Gennaro -. Abbiamo avuto un decremento di oltre il 60 per cento tra il 2021 e il 2023, ma questo non significa che possiamo tirare un respiro di sollievo. Se analizziamo come è stato contratto il virus, dobbiamo fare alcune considerazioni non troppo rassicuranti, seppur basate su numeri esigui: ciò che vediamo è infatti un aumento dell’età media dei nuovi casi, che sale a 59 con un range che va dai 40 ai 68 anni, il ché ci dice che non c’è stata una prevenzione adeguata e allo stesso tempo una percezione concreta del rischio, dato che nella totalità dei casi il test è stato fatto solo dopo la comparsa di sintomi. Questo ha comportato la diagnosi in uno stato molto avanzato della malattia, che ha portato in un caso all’ospedalizzazione”.

L’occasione per illustrare questi dati – che in linea con quelli nazionali indicano una progressiva stabilizzazione dell’infezione da Hiv –  è stata il consueto tavolo tra enti per presentare le iniziative che si svolgono in vista della Giornata mondiale per la lotta all’Aids di venerdì (1 dicembre). Data che quest’anno segnerà una nuova tappa del percorso di sensibilizzazione per gli studenti di tre scuole superiori – liceo Machiavelli, Isi Garfagnana e liceo Carducci di Viareggio – con una giornata di formazione che si terrà a palazzo Ducale, e dopo la quale i giovani dovranno presentare delle bozze di progetto da riproporre ai loro coetanei a scuola, sul tema dell’Hiv e su come attivare processi efficaci per diffondere le informazioni sul virus e allo stesso tempo per scongiurare forme di discriminazione. Un’iniziativa che, seppur con diverse sfaccettature legate anche alla diffusione dei nuovi media, è stata portata in questi anni dal progetto oggi racchiuso sotto il nome di UltimorAids – Social network promosso da Fondazione Ceis, Azienda Usl Toscana nord ovest, Cesdop e Provincia di Lucca.

“Quando sentiamo il governo parlare di educazione sentimentale – sottolinea Maria Teresa Leone, consulente dell’ente di palazzo Ducale in materia di pari opportunità -, preme ricordare che da circa venti anni questi enti si occupano di portare nelle scuole progetti orientati alla crescita degli studenti sotto ogni punto di vista, da quello emotivo a quello relazionale, penso ad esempio al progetto Benessere a scuola, Mafalda o ai percorsi di peer education. Il progetto Ultimora per la lotta all’Aids è nato nel 2008 come concorso, poi nel tempo è cresciuto e quest’anno consentirà di formare dei giovani educatori che potranno a loro volta trattare il tema con i loro coetanei”.

A sottolineare l’importanza e la longevità del progetto anche la responsabile dell’educazione e promozione della salute area nord  Valeria Massei, la responsabile Ceis scuola Carla Caprio e la presidente e la responsabile della casa famiglia Monsignor Agresti, rispettivamente Sonia Ridolfi e Chiara Bertolozzi. Questa è infatti l’unica struttura accreditata per accogliere persone sieropositive o affette da Aids in Toscana. Si trova a San Vito, sulla via Pesciatina, e può accogliere un massimo di dodici persone.

“Attualmente abbiamo un posto libero – ha spiegato Bertolozzi -, ma il 2023 è stato un anno difficile, dove abbiamo avuto quattro decessi. Qui offriamo un supporto di tipo assistenziale/sanitario per quanto riguarda la cura della persona e al contempo un supporto sociale, sostituendo un contesto familiare spesso assente o debole”.

Ad affiancare il percorso nelle scuole e le attività della casa famiglia anche un pomeriggio dedicato alla prevenzione rivolto a tutta la cittadinanza: sabato (2 dicembre) in piazza Guidiccioni a Lucca, dalle 15, 30 alle 19,30, grazie alla collaborazione tra azienda sanitaria, Croce Rossa e Comune, sarà possibile effettuare i test rapidi per Hiv e epatite C, e allo stesso tempo ottenere tutte le informazioni utili attorno all’infezione e alle cure e iniziative messe in campo in questi anni.

“Se guardiamo i dati Istat relativi alla diffusione di tutte le malattie sessualmente trasmissibili – conclude De Gennaro -, vediamo invece che tra il 2020 e il 2021 c’è stato un preoccupante aumento delle diagnosi. L’Aids è solo la punta dell’iceberg, ma non possiamo vedere il sommerso che sta sotto il pelo dell’acqua. Per questo è importante mettere in campo tutte le iniziative possibili – e in questo noi siamo stati dei precursori – per informare da un lato e prevenire dall’altro. I Test and treat sono molto utili in questo senso, e da quando li abbiamo portati ‘in piazza’ nel 2019 abbiamo avuto un ottimo riscontro, che speriamo si ripeta anche quest’anno”.

lotta aids 2023lotta aids 2023

I dati

Al 28 novembre nella struttura complessa di malattie infettive ed epatologia dell’ospedale San Luca di Lucca sono stati diagnosticati, per il territorio provinciale afferente soltanto 4 nuovi casi da infezione da Hiv, di cui uno notificato come caso di Aids e due stranieri residenti.

Dal 2009 al novembre 2023 sono stati segnalati 248 casi con una media annuale di 17 infezioni l’anno. Dopo un calo evidente tra il 2017 e 2018, negli ultimi anni si è in effetti assistito a una sostanziale rallentamento del numero di nuove infezioni, con un  decremento significativo pari a oltre il 60% tra il 2021 e 2023. I dati dell’anno in corso mostrano la prevalenza del sesso maschile (80 %) che ha acquisito l’infezione nella totalità dei casi mediante rapporti sessuali promiscui (omo/eterosessuali).

L’età mediana dei nuovi casi, sia pure esigui nei numeri, è di 59 anni con range dai 40 ai 68 anni. Nella totalità dei casi il test è stato effettuato in relazione alla comparsa di sintomi, a riprova della mancata percezione del rischio di esposizione all’infezione da Hiv. A tal proposito si conferma che oltre il 50% dei soggetti presentava una significativa riduzione delle difese immunitarie e in un caso la malattia si è presentata in fase avanzata, per cui si è resa necessaria l’ospedalizzazione a seguito dell’insorgenza di gravi infezioni opportunistiche. Questi dati orientano verso un progressiva stabilizzazione dell’infezione da Hiv confermando quanto riportato a livello regionale e nazionale. Permane ancora la preoccupazione delle  diagnosi ritardate che riducono notevolmente la possibilità di cure adeguate e tempestive e permette la diffusione inconsapevole  della malattia  per cui è indispensabile continuare costantemente ad intercettare il sommerso, che rappresenta il serbatoio che alimenta le nuove infezioni.

Restano comunque immutate le strategie preventive quali il Test and treat e cioè  ‘testare e trattare’ in tempi brevissimi dalla diagnosi con terapie antivirali potenti che impediscono la trasmissione e quindi la circolazione  del virus Hiv e le campagne informative associate all’offerta del test rapidi, anche attraverso manifestazioni – come quella in programma sabato 2 dicembre in piazza Guidiccioni a Lucca dalle 15,30 alle 19,30 – indispensabili per far emergere il sommerso. Inoltre, la disponibilità all’ambulatorio di malattie infettive di ulteriori percorsi di prevenzione farmacologica quali la Prep (Profilassi pre esposizione), indicata nei soggetti che per il loro stile di vita possono esporsi al rischio di infezione, risultano determinanti nel rafforzare ulteriormente le misure di prevenzione.

Il progetto Ultimora

Proprio nell’ottica di una sempre maggiore diffusione della cultura della prevenzione e della conoscenza dei pericoli connessi alla diffusione del virus Hiv, si muove il progetto UltimorAids Social Network, rivolto agli studenti delle scuole superiori della provincia, promosso da Azienda Usl. Toscana nord ovest zona nord (in particolare tramite il personale dell’Educazione e promozione della salute), Provincia di Lucca, Fondazione ETS Ceis Gruppo Giovani e Comunità di Lucca, Cesdop.

UltimorAids – Social Network è un progetto di comunicazione sociale sul tema della lotta all’Aids che ha l’obiettivo di mettere al centro il punto di vista dei giovani su un tema così complesso, sottolineando il valore della comunicazione sociale, come mezzo di informazione, dialogo e partecipazione. Con Ultimora – Multimedia Lucca per la lotta all’Aids, nel 2008, ha assunto la forma di concorso biennale, giunto l’anno scorso (2022) alla sua sesta edizione e sospeso solo nel 2020 a causa della pandemia. In tutti questi anni il progetto si è rinnovato cercando di adattarsi a esigenze e forme di comunicazione nuove. I prodotti realizzati durante il percorso sono raccolti e pubblicati dai promotori attraverso i loro canali di comunicazione. Quest’anno non è stato attivato il concorso e si è puntato maggiormente sul coinvolgimento delle studentesse e degli studenti già a partire dalla progettazione della comunicazione, in particolare quella attraverso i social. UltimorAids diventa così un progetto per i giovani pensato dai giovani.

UltimorAids, insieme a profilo instagram @ultimora_aids, è il sito che raccoglie i prodotti di comunicazione sociale realizzati nel corso degli anni. Oltre all’attivazione di canali social, l’obiettivo è quello di avere, grazie alla collaborazione con le scuole, uno spazio vivo e di condivisione: un esempio di cittadinanza attiva per testimoniare che la consapevolezza dei nostri comportamenti e la responsabilità personale sono indispensabili per tutelare la salute, valore collettivo e bene irrinunciabile per tutti.

Nell’ambito della scuola il progetto Ultimora è un progetto basato sulla peer education, o “educazione fra pari”, in cui gli studenti e le studentesse delle scuole superiori partecipanti, una volta formati, possono diffondere messaggi sul tema della prevenzione e della lotta alla discriminazione di Hiv e Aids. Le tematiche trattate sono, pertanto, importanti e pienamente rientranti nelle aree di pertinenza dell’Educazione e promozione della salute. Un progetto la cui realizzazione ha richiesto molto impegno da parte della struttura dell’Asl (area nord) ma che rappresenta un ottimo investimento, visto il fine e i risultati raggiunti.

Nella Piana di Lucca dal 2009 si realizza in particolare il percorso Benessere a scuola- Mafaldain tutte le scuole secondarie di secondo grado; dal 2021 lo stesso percorso è partito anche in Valle del Serchio, coinvolgendo entrambe le scuole secondarie presenti, e dal 2020 anche in alcuni Istituti superiori della Versilia e delle Apuane. L’obiettivo è anche quello di contrastare fenomeni conseguenti al disagio quali bullismo, dipendenze, violenza ma anche diffondere tra i ragazzi la conoscenza di sani stili di vita e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Nell’ambito del progetto Benessere a scuola è attivo un rapporto di proficua collaborazione con il Centro trasfusionale di Lucca per incontri sulla sensibilizzazione alla donazione del sangue, che diventano anche occasione per parlare di prevenzione della trasmissione delle mst ricordando che al trasfusionale vengono fatti esami a prescindere dall’atto della donazione del sangue.