Inclusione, Lucca fa squadra e guarda all’Europa: via al progetto di scambi fra operatori e educatori
L’iniziativa che vede capofila la Fondazione per la coesione sociale coinvolge Portogallo e Spagna: nascerà un manuale di buone pratiche
Una lumaca che è pronta a volare con le ali di una farfalla. E un motto, ripreso da Tertulliano ma fatto proprio dallo stampatore veneziano Aldo Manuzio, festina lente (affrettati lentamente) che spieg con chiarezza gli obiettivi del progetto transfrontaliero di persone con disabilità Arise.
Ha preso il via questa mattina (6 febbraio) nel complesso di San Francesco, dopo l’accoglienza di ieri degli ospiti provenienti dalla Galizia e dal Portogallo, lo scambio internazionale di competenze e know-how dal nome Arise (nome tratto da A more inclusive education), un’iniziativa Erasmus+ che vede come capofila la Fondazione per la Coesione Sociale, ente strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, impegnata insieme ai partner Federación Down Galicia, Associação Grão Vasco e Limeup, in un percorso, cofinanziato dalla commissione europea, orientato al rafforzamento dell’inclusione sociale degli studenti con disabilità e al potenziamento delle competenze delle comunità educanti.
La presentazione è avvenuta in Cappella Guinigi alla presenza del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini, di presidente e direttrice della Fondazione per la Coesione Sociale, Lucia Corrieri Puliti e Donatella Turri, delle assessore al sociale di Castelnuovo e di Capannori Patricia Tolaini e Serena Frediani e della garante dei diritti delle persone con disabilità di Altopascio Laura Del Signore oltre che i tutti i partner del progetto.

Dopo l’indirizzo di saluto del presidente Bertocchini ha introdotto la presentazione la presidente Corrieri Puliti: “Il tema è quello dell’inclusione. Da anni siamo impegnati per operare nel settore del welfare, delle fragilità e del sociale ma anche dell’innovazione. Ecco perché siamo approdati in campo internazionale per lo scambio di esperienze alla ricerca di innovazione. Gli ospiti da Spagna e Portogallo hanno avuto così l’occasione di incontrare le associazioni della provincia di Lucca per raccontare le loro esperienze anche per confrontarsi alla ricerca delle buone pratiche”.
“Il progetto rappresenta un’occasione significativa per scambiare esperienze e costruire modelli nuovi verso l’obiettivo di garantire un accesso equo a un’educazione di qualità per gli studenti con disabilità – afferma ancora la presidente della Fondazione per la Coesione Sociale Lucia Corrieri Puliti -. La collaborazione con i partner europei, nell’ambito del progetto Erasmus+, permette la condivisione di una vasta e preziosa esperienza e di mettere a valore le migliori acquisizioni ed esperienze. Azioni di scambio e di confronto come quelle del progetto Arise garantiscono in concreto un impatto duraturo alle molte pratiche di inclusione sociale in Europa“.
Non solo le associazioni del territorio, davvero tante, sono state coinvolte nel progetto, ma anche le scuole (fra queste quelle di Barga e l’Isi Machiavelli Paladini Civitali di Lucca) e gli enti locali. Assenti alla presentazione per precedenti impegni il Comune di Lucca e il Comune di Viareggio c’erano i rappresentanti di Castelnuovo e di Capannori.
“Per la Valle del Serchio sono tantissime le associazioni che partecipano al progetto – ha detto l‘assessora Patricia Tolaini – e peraltro fanno tutte parte del tavolo della disabilità. Un organo importante che invece di essere un tavolo di polemica rappresenta un continuo confronto costruttivo e questo ha fatto sì che il tavolo sia positivo. Spero che questa esperienza sia poi convogliata ai nostri partner di progetto”.
“Grazie alla Fondazione – ha aggiunto l’assessora di Capannori, Serena Frediani – che ha il merito di aver sollecitato e creato una grande rete con il mondo delle associazioni e dei Comuni. Parlare di inclusione significa arrivare a capire che l’inclusione è la normalità e che i servizi devono essere uguali per tutti. A Capannori c’è chi da 50 anni che fa inclusione: l’istituto Piaggia che riesce a mettere insieme persone sfruttando appieno le loro diverse abilità. Un altro esempio è il nostro museo Athena che rimane aperto proprio grazie all’impegno dei ragazzi con disabilità”.
Dopo l’intervento di Laura Del Signore, che ha spiegato il ruolo e le funzioni del garante dei diritti delle persone con disabilità è toccato a Fabio Saccomani di Lime Up spiegare nel concreto le attività del progetto Arise che ha definito “una comunità inclusiva che non lasci indietro nessuno per continuare a muoversi con il rispetto delle diverse velocità”. Una lumaca con ali di farfalla, insomma, proprio come dal logo ideato dalla realtà che si occupa di progettazione e di comunicazione.


Nel concreto, come ha spiegato anche la direttrice Donatella Turri, si tratta di uno scambio di operatori tra realtà di Italia, Spagna e Portogallo utile a garantire una crescita professionale e individuale del personale che ha tra i propri compiti proprio quello di facilitare e migliorare l’inclusione sociale degli studenti con disabilità, aumentando l’efficacia in tal senso delle comunità educanti. Il tutto con un ampio coinvolgimento della comunità locale, le istituzioni e le associazioni impegnate nel tema.
Una condivisione e interazione tra educatori e operatori impegnati in forme così specifiche e delicate di insegnamento che rappresenta non solo l’opportunità di confrontarsi con altre prospettive, ma anche l’occasione di guardare insieme a nuove e vecchie sfide e soprattutto condividerne soluzioni innovative e migliori pratiche. Una sinergia internazionale, dunque, in puro ‘spirito Erasmus’, per dar vita a una rete di conoscenze e competenze, uno spazio di dialogo e apprendimento reciproco animato dal preciso obiettivo di dar vita a politiche educative più sensibili alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.
“L’obiettivo – ha detto Turri – è quello di far incontrare i diversi soggetti intorno ai temi della disabilità al di là dei confini nazionali. Sollevare un problema, comprendere il tipo di conoscenze e comprendere la risposta data nei diversi territori. Per tracciare poi una mappa per modelli efficaci di inclusione per le persone con disabilità”.
“Da ieri e per due anni – ha chiuso Saccomani – coinvolgeremo tutte le figure (famiglie, insegnanti, educatori e associazioni) per capire i bisogni e per non programmare e ideare un progetto calato dall’alto. Faremo un’indagine per intessere e rafforzare un rapporto e per individuare un bisogno. Dopo creeremo uno scambio internazionale fra i soggetti mobilitati, ciascuno nel proprio territorio a erriveremo a dei meeting on line per scambiare in quella sede esperienze e buone pratiche. Una ricchezza incredibile che condurrà alla realizzazione di due documenti: un manuale di buone pratiche ed una road map che coinvolga anche le istituzioni verso iniziative concrete”.
Per ulteriori informazioni sul progetto Arise, è possibile consultare le pagine social del progetto.