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Anche da Lucca per la manifestazione romana del Family Day

26 giugno 2024 | 08:39
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Anche da Lucca per la manifestazione romana del Family Day

In corteo nella capitale contro aborto e suicidio assistito: “Diciamo no alla cultura dello scarto”

Su iniziativa e adesione di alcune decine di associazioni, tra cui il Family Day-Difendiamo i Nostri Figli e ProVita & Famiglia, moltissimi toscani provenenti dalle città di Firenze, Siena, Pistoia, Prato, Lucca, Pisa, Pontremoli, Livorno e Massa hanno aderito alla manifestazione Scegliamo la Vita 2024 e sfilato lungo le vie della città eterna per testimoniare “il valore assoluto della vita, dal concepimento alla conclusione naturale e il netto no a tutta la cultura mortifera oggi dominante”.

Un corteo colorato, animato da musiche e bandiere per testimoniare “un messaggio fermo e controcorrente al pensiero unico che intende mercificare l’essere umano, rendendolo un passivo consumatore, con il diritto a togliere il disturbo o quello di abortire una vita nascente innocente o di mercificare i suoi simili”.

Il presidente dell’associazione Family Day e portavoce della manifestazione, professor Massimo Gandolfini, intervenendo dal palco ha letto il messaggio di forte e grande incoraggiamento di papa Francesco che ha ringraziato gli organizzatori e i partecipanti alla manifestazione, dando in tal modo “testimonianza pubblica a difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale” ed esortando ad “andare avanti con coraggio nonostante ogni avversità poiché la posta in gioco, cioè la dignità assoluta della vita umana, dono di Dio Creatore, è troppo alta per essere oggetto di compromessi o mediazioni”.

Gandolfini ha ricordato che “la cultura mortifera di questi tempi “ta avvelenando le nostre società e uno dei frutti di questa cultura è la denatalità che sta colpendo in mondo particolare l’Italia”. Gandolfini si è soffermato, quindi, sull’assai diffusa “mentalità dello scarto degli anziani e dei malati, chiedendo che sia garantito a tutti un dignitoso accompagnamento alla morte con le cure palliative ed ha, poi, sottolineato la necessità di tutelare la maternità e la vita nascente anche contrastando pratiche che violano e mercificano le vite delle mamme e dei bambini come la maternità surrogata. Infine, ha esortato la società e il mondo della politica a sostenere le famiglie, perché la famiglia è la culla che accoglie la vita e il luogo della formazione di ogni individuo fino all’età adulta malgrado tutti i problemi sociali che ci sono… Sostenere la vita e la famiglia significa sostenere il bene comune e avere una viva speranza nel futuro”.

Tante le testimonianze ed esperienze di famiglie, coppie, mamme e papà che hanno scelto di accogliere nuove vita “nonostante – si è detto – difficoltà economiche, sociali o le spinte abortiste di una società dello scarto che vede, in modo falso, un peso e un problema l’arrivo di un figlio”.

Tra queste, la storia di Carola, che ha ricordato con dolore la sua esperienza di aborto: “Avevo paura di sentirmi dire che ero una fallita, che mi ero rovinata la vita se avessi accolto quella vita, ma non sarebbe stato così. Oggi, a 25 anni di distanza, posso dire che allora lo Stato fu proprio il mandante, perché nessuno mi ha ascoltato, non ho fatto nessun colloquio con la psicologa o con gli assistenti sociali, nemmeno con il medico”.

Oppure quella di Stefano e Teresa, giovane coppia che, con un bambino, Giacomo, di appena 14 mesi e in attesa di una bambina, hanno deciso di accogliere una nuova vita nonostante le molte difficoltà economiche che ciò avrebbe comportato per loro. “Sappiamo che non sarà facile – hanno raccontato – ma un figlio non può ridursi a una voce in più o in meno nel bilancio familiare e grazie a Dio esistono molte associazioni che aiutano le mamme e le famiglie, anche materialmente”.

Canti, slogan e musica hanno accompagnato tutta la durata del corteo, mentre l’evento si è concluso con l’ultima testimonianza, quella dell’influencer e fondatore dell’Asd Roma Calcio Amputati, Arturo Mariani, e con il concerto della rock band The Sun.