Nelle società sportive un responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni: l’obbligo slitta a fine anno

Il governo ha prorogato l’entrata in vigore della normativa da domani (1 luglio) al 31 dicembre
C’è una novità in vista per le società sportive dilettantistiche che sarebbe dovuta entrare in vigore domani (1 luglio). Invece è arrivata la proroga del governo al 31 dicembre di quest’anno.
È quello il nuovo termine per le associazioni e società sportive, sia dilettantistiche che professionistiche, per nominare un responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nei confronti dei minori. Inoltre, entro la stessa data, queste organizzazioni dovranno dotarsi di modelli organizzativi per tutelare i minori e prevenire molestie, violenza di genere e discriminazioni.
Lo stabilisce l’articolo 16 del decreto legislativo 39/2021, parte della riforma dello sport, che persegue gli obiettivi legati all’introduzione del comma 7 nell’articolo 33 della Costituzione, che riconosce “il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva”.
Il Coni, con la delibera della giunta nazionale 255 del 25 luglio 2023, ha dettagliato gli obblighi per prevenire e contrastare abusi, violenze e discriminazioni, seguendo le indicazioni dell’Osservatorio permanente del Coni per le politiche di safeguarding. Le federazioni sportive italiane hanno emanato specifiche linee guida per questa prevenzione, considerando diverse forme di abuso e violenza: abuso psicologico, abuso fisico, molestia e abuso sessuale, negligenza e incuria, abuso di matrice religiosa, bullismo e cyberbullismo, comportamenti discriminatori.
Ciascun ente sportivo dovrà qiuuindi nominare un “responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni” per monitorare il rispetto delle prescrizioni contenute nel modello e nel codice di condotta, interfacciandosi con gli organi di amministrazione dell’ente sportivo e ricevendo eventuali segnalazioni. Questo responsabile collaborerà con il safeguarding officer dell’ente di affiliazione per gestire eventuali criticità nella disciplina sportiva di riferimento.
Le associazioni e società sportive dilettantistiche e professionistiche che non rispettano questi obblighi possono essere sanzionate secondo le procedure disciplinari adottate dalle Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva e associazioni benemerite a cui sono affiliate. Le sanzioni possono includere la sospensione cautelare dalle attività sportive, oltre ai provvedimenti degli organi di giustizia federale.
I singoli enti devono inoltre prevedere sanzioni disciplinari a carico dei propri tesserati che non rispettino gli obblighi sanciti nei documenti adottati.