Un successo la 37esima edizione del ciclopellegrinaggio Amore e Vita

28 agosto 2024 | 07:05
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Un successo la 37esima edizione del ciclopellegrinaggio Amore e Vita

Dal sacro monte di Lussàri al santuario di Vicoforte per un gruppo di 17 persone provenienti dal Cebano e dal Monregalese

Si è felicemente concluso domenica (25 agosto) al Santuario di Vicoforte, il 37esimo ciclopellegrinaggio Amore e Vita. Quest’anno il gruppo era formato da 17 persone fra cui quattro donne, provenienti dal Cebano e dal Monregalese e guidato, nella parte spirituale, da don Franco, da sempre padre spirituale dei team Amore e vita – Fanini nel mondo.

La partenza è avvenuta martedì 20 dal sacro monte di Lussàri a 1800 metri di altezza, considerato uno dei punti più panoramici delle Alpi Giulie. Purtroppo la pioggia ha impedito di raggiungere il santuario percorrendo in bicicletta gli ultimi 7 chilometri di salita (talmente impegnativa che è vietato percorrerla in discesa). Utilizzata quindi la funivia per raggiungere il famoso santuario punto di riferimento per gli italiani, gli sloveni e gli austriaci dove è stata celebrata la messa. Questa prima tappa di 140 chilometri si è snodata in parte su una panoramica pista ciclabile per poi proseguire su strada fino a raggiungere Pieve di Cadore scollinando sull’ardito Passo della Mauria.

Il secondo giorno si scende nella Valle del Piave con una fermata commovente a Longarone e nel cimitero monumentale che raccoglie i resti e i ricordi delle 1900 vittime del disastro della diga del Vajont avvenuto nel 1963. Sosta nel duomo di Belluno legato ai ricordi del Papa San Giovanni Paolo I e conclusione a Bassano del Grappa all’omonimo Ponte particolarmente caro ai ciclisti alpini.

La terza tappa è di 151 chilometri di lunghezza con la temuta salita che da Schio porta al Pian delle Fugazze. Aiuta una temperatura fresca e, a mezzogiorno, tutti in cima dove si trova il maestoso monumento del Pasubio dedicato alle eroiche imprese degli alpini della Prima guerra mondiale. Lì viene celebrata la messa per tutte le vittime delle guerre e  si prega per la pace nel mondo.

Nel pomeriggio raggiunta Rovereto per poi scendere lungo la riva Ovest del Lago di Garda fino a Garda. La quarta tappa inizia da Salò,  dopo aver attraversato il lago in battello,  e con continui saliscendi si raggiunge Iseo e si risale la sponda del lago omonimo. Come se non bastasse dopo cento chilometri di bici c’è ancora l’ennesima salita ai 900 metri del paese di Bossico. Ma, ne valeva la pena: la vista spazia a 360 gradi sulle montagne circostanti e sul lago più in basso, l’ambiente famigliare  dell’hotel, la gustosissima cucina casalinga, il clima fresco e la pace del piccolo paese permettono di ritemprare la mente e il corpo affaticati.

E si arriva così a sabato 24 agosto: la tappa più lunga di 180 chilometri, anche se tutti pianeggianti, sono resi ugualmente faticosi dalla temperatura che tocca i 35 gradi.  Lungo il percorso sosta al famoso santuario di Caravaggio, la cattedrale di Lodi e il grazioso paese di Gradella. La tappa si conclude a Tortona; quando si è ormai vicini alla meta, alcuni del gruppo si perdono nelle campagne circostanti così che alla fine il loro contachilometri ne segna ben 190.

Domenica si respira ormai il clima di festa per la conclusione vicina, anche se l’itinerario di 145 chilometri rimane impegnativo; si sosta a Bosco Marengo, il paese natale del vescovo Ghislieri (1504), già vescovo di Mondovì diventato poi Papa Pio V; si percorrono le Langhe del Monferrato, dell’astigiano e dell’albese, si sale a Barolo e finalmente si giunge a Mondovì.  Si arriva così al santuario di Vicoforte alle 17.05 in perfetto orario.

Tanti i parenti e amici pronti ad accogliere il gruppo, complimenti e abbracci per la bella settimana trascorsa insieme. In santuario saluta il nuovo rettore nonché vicario generale monsignor Flavio Begliatti e conclusione con la messa di ringraziamento. Ancora un paio di giorni per riprendere le forze e già si pensa all’anno prossimo.