La cooperativa Nanina presenta a Daccapo il bilancio sociale

28 novembre 2024 | 15:46
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La cooperativa Nanina presenta a Daccapo il bilancio sociale

La realtà di Coselli: “Tentiamo di essere quella mano tesa su cui ciascuno di noi vorrebbe sapere di poter contare in caso di inciampo”

Quest’anno le azioni della cooperativa Nanina e dell’intero progetto Daccapo verranno raccontate, in sede di presentazione di bilancio sociale attraverso la lente dell’Agenda 2030 e delle 5P della Sostenibilità: persone, pace, prosperità, partnership e pianeta.

L’evento si svolge sabato (30 novembre) alle 10 a Coselli all’interno delle celebrazioni dei 50 anni della Caritas Diocesana di Lucca che assieme all’associazione Ascolta la mia voce ha fatto nascere il progetto Daccapo e apre inoltre il calendario di iniziative legate a GanzoFest.

Alla presentazione interverranno Giulia Mariani, presidente Nanina Società Cooperativa Sociale e Cooperativa di Comunità, Alessandro Campani, direttore Azienda Usl zona distretto Versilia, Daniele Vergamini, ricercatore dell’Università di Pisa, don Simone Giuli, direttore Caritas Diocesana di Lucca, Anna Lisa Pace, presidente associazione Ascolta la mia Voce e Luciano Fazzi, consulente economico-finanziario.

“La domanda che più spesso ci poniamo è: come si fa inclusione? – dicono dalla cooperativa – Qual è la strada giusta che concili le necessità di una realtà come la nostra e quelle delle persone che ci prefiggiamo di aiutare? La risposta non è facile e cerchiamo di articolarla giorno dopo giorno, a seconda delle situazioni, provando a sfruttare le occasioni che si presentano, rimanendo sempre attenti. Inclusione: l’atto di includere, di inserire, di comprendere in una serie, in un tutto. In ambito sociale, inclusione significa appartenere a qualcosa, sia esso un gruppo di persone o un’istituzione, e sentirsi accolti. In ogni caso includere si contrappone all’esclusione, che sia essa da prevenire o un fatto a cui porre rimedio. Ma la società di oggi è di fatto inclusiva o tende al suo opposto? Se pensiamo al mondo di oggi, ci salta sicuramente all’occhio la velocità, la necessità di essere sempre performanti, sempre sul pezzo, sempre attenti alla nostra “percentuale di rendita”.

“Ma la nostra comunità può permettersi di adeguarsi a questi standard? Nanina ha bisogno della Comunità, come la Comunità ha bisogno di uno spazio come Nanina – prosegue – La nostra cooperativa fa e deve continuare a fare questo: essere un luogo in cui ci si ferma, si prende fiato, si guarda a chi ci è prossimo e, soprattutto, dove stiamo attenti. Stiamo attenti alla velocità, ciascuno ha la propria. Stiamo attenti alle attitudini, alle capacità da sviluppare, ai talenti da scoprire. Stiamo attenti alla produzione, perché la cooperativa ha bisogno di sostenersi anche con le proprie forze. Perché questo ci nobilita, perché questo arricchisce di dignità quello che facciamo. Perché possiamo e dobbiamo farcela. Stiamo attenti a tutti i treni che passano, perché le occasioni perse minano il nostro percorso. Stiamo attenti alla sostenibilità ambientale, perché recuperare, riparare, rimettere in circolo è la nostra missione. Perché questa attenzione vale per tutto e per tutti. Questo leggeremo tra le pagine del bilancio sociale 2023: l’attenzione che poniamo quotidianamente all’inclusione, la cura costante di un artigiano che ha tra le mani l’unicità di ogni cosa che produce, la presenza premurosa di ogni accompagnamento. Il tentativo di essere quella mano tesa su cui ciascuno di noi vorrebbe sapere di poter contare in caso di inciampo. Questa è Nanina e, come un giornalista di Altreconomia li ha descritti, questi sono i pulcini cresciuti tra la morbidezza dei tessuti, gli spigoli dei tavoli e l’olio delle catene. Perché quello che facciamo è bellissimo, è importante, ma soprattutto è giusto”.

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