Servizio civile universale, il bilancio di un biennio di attività della rappresentanza nazionale degli operatori volontari

1 marzo 2025 | 12:18
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Servizio civile universale, il bilancio di un biennio di attività della rappresentanza nazionale degli operatori volontari

Fra i membri anche il 31enne lucchese Nicola Pera: ottenuta la riserva del 15 per cento dei posti nei concorsi pubblici a chi compie il percorso

Nicola Pera, lucchese di 31 anni, è il rappresentante nazionale uscente degli operatori volontari all’estero del Servizio civile universale. Durante questo mandato biennale, ha guidato un percorso fondamentale per i giovani che, ogni giorno, si impegnano a sostenere le comunità con un servizio finalizzato alla difesa non armata e non violenta, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica.

Nicola Pera, Servizio Civile Universale

La rappresentanza nazionale, istituita dal decreto legislativo 40/2017, ha il compito di favorire il dialogo tra la presidenza del Consiglio dei ministri – e in particolare il Dipartimento per le politiche giovanili – e gli operatori volontari del Servizio civile universale. Strutturata a livello nazionale e regionale, essa svolge un ruolo centrale nel promuovere il confronto e la tutela dei diritti dei volontari.

Nel corso di questo mandato, la rappresentanza nazionale ha lavorato attivamente all’interno della Consulta nazionale per il servizio civile e grazie al lavoro sinergico con tutte le componenti, è stato possibile rafforzare il valore del servizio civile come esperienza di cittadinanza attiva e crescita sociale.

I 62549 operatori volontari selezionati nell’ultimo bando, chiuso da pochi giorni, potranno ora usufruire di nuovi permessi straordinari che rafforzano il diritto alla salute, il diritto allo studio e il principio di autodeterminazione.

Uno dei risultati più significativi è stata l’estensione dei permessi straordinari già previsti per le donazioni di sangue, ora validi anche per la donazione di emocomponenti. Inoltre, sono stati introdotti permessi per gli operatori volontari affetti da patologie neurodegenerative o da neoplasie, garantendo loro il tempo necessario per sottoporsi alle terapie del caso.

Ulteriori tutele sono state introdotte per sostenere esami scolastici, universitari, di ammissione e corsi post-laurea. Grazie anche al lavoro della rappresentanza, è stato riconosciuto il permesso per la partecipazione ai concorsi pubblici, un ulteriore strumento di tutela. Inoltre, è stato ampliato il diritto di paternità, affermando che la genitorialità è un impegno condiviso e la cura dei figli, parte integrante della nostra visione di welfare.

La rappresentanza ha anche sollecitato il sistema ispettivo del dipartimento, garantendo un monitoraggio più attento delle segnalazioni dagli operatori volontari, contribuendo al miglioramento della qualità complessiva del sistema.

Infine, si è ottenuta la recente estensione della riserva del 15 per cento nei concorsi pubblici per ruoli non dirigenziali anche a chi ha svolto il Servizio civile nazionale. Questo traguardo, concretizzatosi in un decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.

L’auspicio è che questo percorso prosegua con determinazione, affinché sempre più giovani possano vivere questa esperienza con tutele adeguate e con la piena consapevolezza del loro ruolo nella società.