Bando Erp per affitti a canone agevolato, Palp: “I criteri non garantiscono le fasce più deboli”
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Il partito lucchese: “Intanto il taglio delle risorse non fa altro che alimentare la guerra tra redditi bassi e medio-bassi”
“L’Edilizia residenziale pubblica dovrebbe occuparsi di garantire il diritto all’abitare a chi fa fatica ad accedere agli alloggi sul mercato immobiliare, che come sappiamo a Lucca è sempre più concentrato sulla massimizzazione della rendita”. Lo dice Potere al Popolo Lucca.
“A gennaio 2025 sul sito dell’Erp – spiega il partito luchese – è comparso un bando per alloggi a canone agevolato nel quartiere di Pontetetto, quartiere ormai social grazie alle amministrazioni di centrosinistra. Non si tratta quindi di vere e proprie case popolari, cioè quelle bandite dal Comune una volta ogni quattro anni (limite temporale massimo stabilito dalla Regione Toscana, non obbligatorio), ma di alloggi banditi direttamente da Erp, in linea con l’accordo territoriale firmato con il Comune nel 2019, destinati alla fascia che non ha i requisiti per accedere alle case popolari. I requisiti per accedere al bando prevedono una forbice Isee che va dai 10mila ai 50mila euro: un’evidente ampiezza della fascia che non permette di fare una fotografia corretta dello stato di necessità dei nuclei che fanno domanda. Se poi andiamo a verificare i criteri per la formulazione della graduatoria, vediamo che l’indicatore Isee non figura, per cui è indifferente, ai fini dell’attribuzione del punteggio, che l’Isee sia di 50mila o 10mila euro. Sappiamo bene che il calcolo dell’Isee dipende da diversi fattori, di cui il reddito ne rappresenta soltanto uno, ma proprio per questo è importante abbassare il limite massimo e minimo dell’Isee e che l’indicatore figuri tra i criteri di attribuzione del punteggio”.
“Sappiamo inoltre altrettanto bene – prosegue Palp – che tra i nuclei familiari che settimanalmente ricevono aiuto dagli attivisti della Casa del Popolo, solo due hanno i requisiti per la domanda, cioè un Isee di almeno 10mila euro: tutti gli altri, compresi quelli sotto sfratto, non possono accedere al bando. Da una parte quindi, le graduatorie per le case popolari sono stracolme con nuclei familiari in lista d’attesa da anni, dall’altra non vengono stanziate le risorse per ristrutturare e utilizzare gli alloggi Erp sfitti, che a Lucca sono numerosi e potrebbero rispondere almeno in parte alle diverse esigenze di chi non può collocarsi nel mercato immobiliare. La mancanza di risorse, di volontà politica, di analisi della situazione sul diritto all’abitare a Lucca (il Sunia denuncia che gli ultimi dati parziali disponibili sugli sfratti sono del 2021), determinano interventi parcellizzati e senza strategia per rispondere alle criticità della situazione abitativa, che avrebbe invece bisogno di studio delle necessità estremamente diverse e variegate, visione, interventi strutturali”.
“Il taglio delle risorse non fa altro che alimentare la guerra tra redditi bassi e medio-bassi – conclude – quando la responsabilità è tutta politica e risiede nella scelta delle priorità di intervento. La complicità è estesa: mentre il Pd parla ancora dei contributi affitto come fossero la panacea a tutti i mali del diritto alla casa e la destra odia i poveri dall’alto dei suoi consiglieri con reddito di quasi 500mila euro, c’è una parte – la maggioranza – abbandonata dalla politica”.