Piano sanitario e sociale, Spinelli: “Più collaborazione tra ospedale e territorio per la non autosufficienza”

La commissione regionale sanità, guidata da Enrico Sostegni (Pd), è al lavoro sul nuovo atto di programmazione
L’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli è stata ascoltata ieri pomeriggio (mercoledì 16 aprile) in commissione sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), in merito al nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale (Pssir) 2024-2026.
La commissione sta lavorando al documento, che entro l’estate dovrebbe essere votato dell’aula. Spinelli ha parlato di un piano complesso, frutto di un lavoro congiunto tra l’assessorato alla sanità e quello alle politiche sociali. “Con l’assessore Simone Bezzini – ha detto – condividiamo la necessità di un approccio integrato per affrontare la complessità sociale”.
L’assessora ha richiamato i cambiamenti sociali e demografici da cui prende avvio il nuovo piano, a partire dall’invecchiamento della popolazione fino alla crescente attenzione verso percorsi di autonomia per le persone con disabilità. Ha sottolineato inoltre la riduzione della dimensione media dei nuclei familiari, con il conseguente aumento dei fenomeni di solitudine, e l’incremento della povertà, intesa in senso ampio e multifattoriale. In particolare, ha evidenziato la povertà educativa che colpisce bambine e bambini, definendola un determinante di salute a lungo termine”.
Ribadendo che l’organizzazione regionale dei servizi socio-sanitari di ambito già oggi permette una condivisione e programmazione a livello territoriale, Spinelli ha aggiunto: “Il piano recepisce il decreto ministeriale 77 del 2022 che prevede la riorganizzazione del sistema socio-sanitario territoriale, e il Piano sociale nazionale, che vede necessario un punto unico di accesso ai servizi socio-sanitari come luogo d’ingresso alle politiche socio-assistenziali e alla presa in carico multidisciplinare per la non autosufficienza e la disabilità”.
Sottolineando la necessità di una maggiore integrazione tra servizi sociali e sanitari a livello territoriale, Spinelli ha affermato: “Nel piano viene ribadito come l’organizzazione ospedaliera non sia dissociabile dalla rete delle strutture territoriali ed è necessaria una connessione più evidente, specialmente per gestire la dimissione di persone non autosufficienti”.
Sulla disabilità ha detto: “Nel documento si ragiona in termini di costruzione di progetti di vita, e questo riguarda l’intero sistema, dalla parte sanitaria di presa in carico, alla scuola, fino all’inserimento lavorativo”.
L’assessora ha poi parlato del ruolo delle Case di comunità. “Il passaggio da Case della salute a Case di comunità non è solo semantico. Il lavoro della Casa di comunità deve essere rivolto al territorio e lo deve coinvolgere nelle sue diverse manifestazioni”.
“In questi anni sono arrivate ulteriori risorse per centri per le famiglie, attività consultoriali, servizi per l’estrema marginalità. Noi – ha concluso Spinelli – non le abbiamo concepite come monadi nel territorio, ma come luoghi che devono connettersi tra loro affinché sia possibile avviare percorsi più strutturati e complessi. Sarà dunque fondamentale continuare a lavorare in un’ottica di sistema”.
Il lavoro della commissione proseguirà nelle prossime settimane con le consultazioni di tutti gli addetti ai lavori e degli stakeholder.