
Dieci aziende specializzate nell’estrazione e nella lavorazione del marmo uniscono le loro forze e danno vita al Consorzio Marmi della Garfagnana. L’atto costituivo e lo statuto sono stati firmati nei giorni scorsi grazie anche all’attività di coordinamento messa in atto da Garfagnana Innovazione, il Centro servizi e incubatore artigianale del settore lapideo con sede a Gramolazzo. “Quella del consorzio tra le aziende estrattive della Garfagnana era un’idea di cui si sentiva parlare già da diverso tempo – spiega il direttore del neonato Consorzio, Stefano Coiai – e che oggi siamo finalmente riusciti a concretizzare. Si tratta di un’iniziativa importante e con la quale vogliamo raggiungere diversi obiettivi, primo tra tutti quello di tutelare i posti di lavoro che derivano da questo tipo di attività”.
Il consorzio, di cui fanno attualmente parte solo le aziende attive nell’estrazione del marmo, in futuro dovrà estendersi anche a quelle dell’indotto.
“Il progetto – dice infatti Luigi Favari, presidente del Consorzio Marmi Garfagnana – prevede di consociare in una seconda fase anche le aziende dell’indotto, arrivando in questo modo a rappresentare un segmento di oltre 150 posti di lavoro”.
Tra gli altri obiettivi del consorzio, che come tale non ha scopo di lucro, oltre alla ricerca di finanziamenti e alla promozione delle aziende consociate, anche la creazione di un marchio d’origine che identifichi il marmo della Garfagnana e la realizzazione di una filiera corta per la sua lavorazione.
Queste le aziende fondatrici: Cm srl, Acquabianca Marmi srl, Cave Carcaraia srl, Luana Marmi srl, Cooperativa Apuana, Marmi Minucciano srl, Pertanto srl, Cooperativa Piastra Bagnata e Versilia Marmi srl.
Il Comitato direttivo è infine composto da: Luigi Favari (presidente), Giuliano Lorenzini (vice presidente), Giovanni Simonelli, Corrado Iacopi, Vittorio Nobili Ambrosini e Michela Migliorini (consiglieri), e Stefano Coiai (direttore esecutivo).