Parco dell’Appennino, a fine agosto la candidatura sul tavolo dell’Unesco

6 agosto 2014 | 08:24
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Parco dell’Appennino, a fine agosto la candidatura sul tavolo dell’Unesco

Più di 30 Comuni da 5 Province. Più di 200.000 ettari. I capoluoghi di Garfagnana, Lunigiana, Appennino Reggiano, Val Parma. Un patrimonio di biodiversità ricchissimo, varietà flogistiche in particolare. Le nevi e gli ulivi. Tutto questo è il Parco dell’Appennino che a breve presentare all’Unesco la candidatura a Riserva della Biosfera. A dirlo è il presidente dell’ente, Fausto Giovanelli. “Non più solo il Parco – dice -, ma una grande area dell’Apppenino tosco emiliano che contiene davvero i tre elementi che rete unesco mab richiede: risorse naturali da tutelare, opportunità economiche da sviluppare, impegni capacità e progetti per la ricerca, l’innovazione e la formazione. La risposta del territorio alla proposta del Parco Nazionale è stata più che positiva. Il percorso procede. A fine agosto la candidatura, salvo imprevisti, sarà presentata”.

“Una candidatura – ricorda Giovanelli – non è affatto il riconoscimento Unesco. Non è un traguardo, è una prima tappa. Nel tempo che intercorrerà tra la candidatura e il riconoscimento non staremo solo ad attendere. Il valore del riconoscimento Unesco sta notoriamente nel prestigio, nella riconoscibilità, nelle relazioni che apre e favorisce. Ma un valore altrettanto grande, a mio avviso più strategico, sta nel far crescere la consapevolezza, la fiducia nelle possibilità di questo territorio. Nel far crescere orgoglio e appartenenza, non riferiti al passato e alle radici, ma all’impegno e alle potenzialità per oggi e per il domani. Nella stagnazione presente e persistente, economica e morale dell’Italia, i territori non sono solo il teatro in cui si svolge la scena della competizione per progredire o regredire. Al contrario sono registi e attori protagonisti. Serve forte e moderno senso di appartenenza per aprirsi e per competere con successo. Serve la convinzione e la preparazione delle migliori risorse umane del territorio, di tutte le generazioni e di tutte le funzioni, economiche, amministrative e culturali”.