“La Guerra dei poeti”, alla Fondazione Ricci di Barga svelato un altro volto del Pascoli

Un’altra lezione di storia contemporanea fatta di pagine meno conosciute, un parallelismo tra vicende locali ed internazionali sempre costante, e un altro bel pomeriggio di cultura. Il secondo incontro storico – letterario organizzato dalla Fondazione Ricci, inerente le celebrazioni per il primo centenario dello scoppio della Grande Guerra, ha visto ancora protagonista il prof. Umberto Sereni, ex sindaco barghigiano, ma soprattutto docente di Storia Contemporanea all’Università di Udine. Il tema era La Guerra dei poeti. La platea, formata da molti appassionati provenienti da Lucca, ha scoperto, con questa lezione, un volto inedito di Pascoli: quello nazionalista e interventista.
Sereni, infatti, collegando le vicende risorgimentali con la cronaca locale, ha ripercorso i due discorsi fatti dal poeta di Castelvecchio nel 1896 e nel 1897 in occasione di ricorrenze importanti per la comunità barghigiana, come l’inaugurazione del monumento a Carlo Angelio e nel 1897 con il conferimento della cittadinanza onoraria allo stesso Pascoli. Due interventi accesi ed inequivocabili, di fatto quasi “profetici” di quello che, qualche anno dopo, nel 1911 fu idealmente completato con l’indimenticabile La grande proletaria si è mossa, che confermava l’opzione dell’intervento in Libia come una “guerra di civiltà”. Poi, dopo la morte del poeta, in pieno conflitto mondiale, fu Gabriele D’Annunzio ad occupare la scena, muovendo quel filone che fino al 1920, agli arbori dell’ascesa politica di Mussolini incendiò il dibattito culturale italiano. Il prossimo incontro La Guerra in Europa, si terrà il 15 novembre prossimo sempre col professor Sereni nella sede della Fondazione Ricci in via Roma.