Con “Il cappello di paglia di Firenze” la commedia musicale sbarca al teatro Colombo

19 novembre 2014 | 08:14
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Con “Il cappello di paglia di Firenze” la commedia musicale sbarca al teatro Colombo

Inaugurata con successo venerdì scorso (14 novembre) la nuova stagione 2014/2015 del Teatro Colombo di Valdottavo, sotto la direzione artistica del musicista-compositore Silvio Bernardi. Sabato (22 novembre) approda un altro spettacolo d’eccezione ad arricchire il cartellone del Colombo, Il cappello di paglia di Firenze, tratto dall’opera di Eugène Labiche. La commedia musicale, andata in scena per la prima volta nel 1851, è prodotta in questa versione di Sandro Querci da Walter produzioni e lo spettacolo, che comprende brani musicali del compianto maestro Riz Ortolani, riprenderà proprio a novembre la sua tourneè, toccando anche la Francia, gli Stati Uniti ed il Canada. Il soggetto tratta della ricerca spasmodica da parte del futuro sposo novello Francesco Leoni di un cappello di paglia fabbricato a Firenze.

L’adattamento di Sandro Querci, che dello spettacolo cura anche la regia e la scenografia, mantiene intatto il soggetto con i suoi malintesi, i suoi equivoci, i tempi serrati tipici della commedia dell’arte. Per quasi cento anni la messa in scena è sempre stata nella versione di prosa o operetta con arie francesi dell’epoca. A metà ‘900 Nino Rota trasforma lo spettacolo in una delle opere liriche più rappresentate al mondo.
Oggi Sandro Querci lo riporta in scena e aggiunge brani musicali dello scorso secolo, nati da compositori di livello mondiale. Tra questi: Vivere, Il cappello di paglia di Firenze, La vie en rose, Cavalli ricamati, Voglio vivere così, Donkey Serenade, Verde Luna, ma anche temi da Oscar del maestro Riz Ortolani come I giorni dell’ira, Cercando te, Most of all there’s you.
Non manca la celebre More, primo tema italiano della storia della musica ad avere la nomination all’Oscar e a vincere il Golden Globe. Lo spettacolo si inserisce, così, nel percorso artistico-cultural-letterario che Sandro Querci porta avanti da anni (Da Malaparte in poi, La paura e la musa e L’acqua cheta il musical). La scena è costituita da un praticabile in legno che si staglia davanti ad un armadio retrostante. È qui che il gioco dell’equivoco prende forma, grazie ai nove performer che entrano in azione una volta per uno sopra la piattaforma. Chi non muove l’azione scenica del testo interpretato, resta ugualmente a vista, sempre in scena.
Le coreografie sono curate da Riccardo Borsini, caposaldo della Compagnia della Rancia con 15 anni di allestimenti come ballerino e capo balletto. Assistente coreografo e coreografo in molti spettacoli di successo, tra gli ultimi: Il borghese gentiluomo regia di Massimo Venturiello, L’acqua cheta il musical.