Andreuccetti: “Sì ospedale unico della Valle e assi viari”

Sei mesi e mezzo da sindaco. Tanto è il tempo che è passato da quando Patrizio Andreuccetti ha vinto le elezioni per la carica di primo cittadino di Borgo a Mozzano. A poco più di sei mesi dall’elezione da il punto su quanto fatto e quanto resta ancora da fare, sui traguardi raggiunti e le mete ancora all’orizzonte. Cultura, partecipazione, sanità, ambiente e viabilità: sono tante le sfide che il sindaco, che è anche il segretario territoriale Pd, sta affrontando. Un compito complesso, reso ancora più difficile dai trasferimenti statali sempre più magari. Ma Patrizio Andreuccetti non sembra scoraggiarsi.
Patrizio, poco più di sei mesi fa arrivava l’elezione a sindaco di Borgo a Mozzano. Cosa ti rimane di quella campagna elettorale e del giorno della proclamazione?
Mi dicevano che ero un pazzo a candidarmi, che da segretario provinciale del Pd rischiavo di bruciarmi a soli trent’anni. Abbiamo dimostrato che talvolta una lucida follia può avere ragione. La campagna elettorale è stata qualcosa di unico, di irripetibile, che porterò sempre nel cuore, sia per l’entusiasmo e il coinvolgimento della gente, sia per la compattezza e la forza delle idee che come gruppo siamo stati in grado di costruire e trasmettere. Vincere a casa propria, senza i favori del pronostico e in rimonta, è decisamente il massimo. Del giorno della vittoria porto dentro tante immagini. La canzone che ho ascoltato prima dell’inizio degli spogli, l’attesa dei risultati al bar di Partigliano, gli abbracci con gli amici e i compagni di avventura. Ma più di tutto mi è rimasto impresso lo sguardo di un signore di una certa età che sono corso ad abbracciare durante il giro dei festeggiamenti. Mi ha guardato con occhi grandi, commossi, pieni di fiducia e di speranza. La forza di quello sguardo me la porto dentro.
Da allora hai cercato di mettere al più presto in pratica il tuo programma elettorale: attenzione per le frazioni, amministrazione aperta ai cittadini e tanti eventi soprattutto culturali. Qualcosa che avresti voluto già fare e la cosa di cui vai più fiero
Avrei voluto già istituire i cantonieri di frazione ma per problemi organizzativi ci arriveremo soltanto ad anno nuovo. Comunque non mi lamento, sarà molto presto. Vado fiero del nuovo senso civico condiviso con cittadini, scuole, associazioni e attività commerciali. Il senso di una comunità unita, fondata su valori che sono pilastri, è determinante per affrontare e superare insieme ogni difficoltà. La reintroduzione della festa degli alberi, un Natale profondamente rinnovato, il 4 novembre come simbolo per la pace, rappresentano al meglio il significato più profondo di quanto stiamo portando avanti. Ma la cosa che più di tutte mi dà soddisfazione sono i tanti interventi sull’edilizia scolastica, che hanno portato a un miglioramento complessivo e sostanziale dei nostri edifici. La scuola è per noi al primo posto e lo stiamo dimostrando con i fatti.
Come tutti i sindaci in questo periodo storico devi far fronte alla riduzione dei trasferimenti governativi. Quale la tua ricetta per affrontare queste difficoltà di bilancio?
La coperta è corta, lo sappiamo tutti. In primo luogo si tratta di fare scelte. Un taglio dell’erba su tutte la frazioni vale quanto tre presenze di Carlo Conti ad un evento culturale. E’ una questione di priorità. Le ricette sono una programmazione puntuale delle opere, realistica, condivisa con i cittadini nella consapevolezza. Poi si tratta soprattutto di avere la capacità di rapportarsi con gli altri enti per ricevere finanziamenti, ambito in cui tempistica e progettualità sono di fondamentale importanza. Abbiamo messo in pratica una serie di novità rilevanti, una su tutte il regolamento per il volontariato, che permetterà all’amministrazione di risparmiare nella manutenzione, gratificherà il ruolo di singoli volontari ed associazioni e, contestualmente, fornirà servizi più efficienti e puntuali. Per risparmiare e ottenere risultati bisogna anche lavorare di fantasia. Grazie alla sostituzione dell’attuale illuminazione pubblica con quella a led metteremo anche tanti nuovi punti luce: un progetto a costo zero, anzi a risparmio, che rivoluzionerà il Comune in estetica ed energia. Lo stesso vale per l’art bonus al Ponte del Diavolo: saranno aziende e privati a finanziarne il restauro. In sostanza bisogna saper cogliere ogni opportunità, essere svegli ed operativi.
La tua amministrazione arriva dopo anni di governo cittadino del centrodestra. Che cosa è cambiato, a tuo parere, in maniera più evidente in questi sei mesi con te come sindaco?
Non c’è un uomo solo al comando, ad amministrare è un gruppo coeso che condivide scelte e si divide i compiti. Alcuni abitanti mi hanno fatto notare che ci vedono spesso in giro insieme, sia alle iniziative che sul territorio, per visionare e avere il polso della situazione. Questo è un sintomo di compattezza. A cambiare è stato proprio questo: mi sento un primus inter pares, sia nell’amministrazione che tra i cittadini. Stiamo amministrando con l’idea di uno sviluppo armonico del territorio comunale, dando importanza alle piccole cose come alle grandi. Poi è evidente che a cambiare sono da subito stati i rapporti con gli altri enti, dall’Unione dei Comuni, alla Provincia, alla Regione, fino al governo nazionale. Progetti come la pulizia delle zanelle, i due tagli dell’erba sulle strade o il tempestivo intervento sulla strada del Brennero ne sono un chiaro esempio. Di questi rapporti virtuosi non faranno che beneficiarne sempre di più i cittadini.
Sanità, ambiente, viabilità: tre temi comprensoriali al centro della tua agenda. Quali prospettive?
Sulla sanità diventa determinante stabilire una volta per tutte che tipo di futuro vogliamo. La Valle del Serchio è un territorio speciale, che ha esigenze particolari legate alla distribuzione della popolazione nella difficoltosa conformazione geologica. Per affrontarle può andare bene l’ospedale unico, come da tempo in programma, ma è necessario trovare degli accordi e un percorso condiviso. In caso contrario, e comunque almeno fino a quando non si prenderà una strada definitiva, dobbiamo riorganizzare e mantenere al meglio i due presidi esistenti. Il punto è faticoso ma bisogna unire, non dividere. La sanità non è solo ospedale unico, è assistente domiciliare, presenza capillare e ramificata. Ad esempio, per ogni Aft (Aggregazione Funzionale Territoriale) dovrà essere prevista una casa della salute, un presidio di vicinanza al cittadino.
Da tempi non sospetti ho sempre portato avanti una politica ambientale molto attenta alle energie rinnovabili: solare, eolico, anche piccoli impianti a biomasse. Si deve rafforzare la capacità di coniugare lo sviluppo economico con il rispetto dell’ambiente, facendo diventare questo connubio un’opportunità, non un problema. Vorrei un territorio in cui esigenze di mercato, quindi posti di lavoro, e rispetto dell’ambiente, possano essere alleati e non avversari.
Sulla viabilità il tema riguarda l’intera Lucchesia. Con tutte le migliorie del caso (emerse anche dall’inchiesta pubblica), devono essere realizzati gli assi viari, importanti sia per lo sviluppo economico, che per una migliore fluidità del traffico. E’ inoltre fondamentale che l’Anas investa sul Brennero che ha bisogno di importanti interventi e di costante manutenzione. Sarà difficile, ma di assoluta centralità, riuscire a riorganizzare al meglio i rapporti istituzionali, il “chi fa cosa”, una volta avvenuta la trasformazione delle Province, su cui peserà tantissimo il tema della viabilità.
Enrico Pace