Frena il lapideo, ma il fatturato del marmo tiene

Anche l’export delle pietre naturali per l’edilizia e non solo, risente della crisi e frena. Questo il bilancio dei primi 9 mesi del 2014. Un inversione di tendenza quindi rispetto all’andamento degli ultimi 5 anni che aveva visto una crescita constante. Secondo le statistiche elaborate dall’Ufficio studi dell’Internazionale Marmi e Macchine Carrara che presne in considerazione anche la cave lucchesi della zona apuana, l’Italia, nel periodo tra gennaio e settembre 2014 ha esportato poco meno di 3 milioni e 200mila tonnellate di materiale lapidei per un valore complessivo di un milione di 500mila euro con un calo, seppure modesto -0,48per cento nelle quantità esportate rispetto allo stesso periodo del 2013, ma con un piccolo aumento nei valori de 0,85per cento.
Nel panorama nazionale l’unica voce che continua a registrare un buon tasso di crescita dell’export, per quantità e valori, è quella del marmo in blocchi e lastre che rappresenta un terzo dell’export nazionale. Infatti, nei primi nove mesi del 2014, l’Italia ha esportato 1milione e 71.244 tonnellate di marmo in blocchi e lastre per un valore di 252 milioni e 560.256 euro facendo segnare una crescita nelle quantità del +2,3per cento e del +5,5per cento nei valori e nel caso del panorama apuano lo confermano i numeri occupazionali di alcuni operatori del settore.
Aumenta del 4,5per cento, rispetto al 2013, anche il valore complessivo del marmo lavorato esportato (677,6 milioni di euro nei primi 9 mesi 2014, ma con un calo delle quantità del meno 4 per cento un totale di 647,5 mila tonnellate mentre tutte le voci riferibili al granito in blocchi, lastre e lavorato oltre che lavorati in altre pietre, presentano un export in calo sia in quantità sia in valore.
“Come sempre pesa sull’export italiano di pietra naturale il trend dei mercati d’area, Stati Uniti e Unione Europea in particolare – rileva il presidente di IMM Fabio Felici – e la contrazione, infatti, è dovuta principalmente alla riduzione dell’export di graniti verso gli Stati Uniti solo in parte compensata da una ripresa delle importazioni europee di prodotti Made in Italy. La diminuzione dell’export di granito prosegue una tendenza evidenziata da tempo e deve essere letta anche tenendo conto dell’ingresso di nuovi player su mercati importanti mentre la competitività del comparto italiano emerge per qualità e valore del prodotto finito su un mercato esigente e maturo come quello europeo dove sale l’export del bianco in quantità e valore compensando, anche se non completamente, altri mercati. È un andamento che assume connotazioni diverse in relazione alle singole aree – conclude Felici – ma mette in evidenza la tenuta complessiva del comparto e la grande capacità competitiva nel segmento di qualità e a forte valore aggiunto.
I numeri testimoniano, infatti, che l’Italia, nel periodo gennaio-settembre 2014, ha esportato verso gli Stati Uniti 162mila tonnellate di materiali di pregio per 263 milioni di euro, con una riduzione delle quantità del -4per cento anche se con valori sostanzialmente immutati. La domanda Usa privilegia il Made in Italy per lavorati in marmo (che sorregge l’export generale) mentre riduce la domanda di lavorati in granito, che passano dalle 71,6 mila tonnellate dei primi nove mesi del 2013, alle 54 mila del 2014 con un calo del -24,3per cento e i valori che passano dai quasi 102 milioni del 2013 ai 78,6 milioni del 2014. Per i lavorati in granito gli Usa privilegiano, ormai da alcuni anni, il Brasile sia per vicinanza geografica sia per la qualità del prodotto e la funzionalità del servizio.
E’ invece in leggera ripresa l’export verso i paesi dell’Unione Europea, dove l’Italia ha esportato oltre un milione di tonnellate di lapidei per un valore di 393 milioni di euro registrando una crescita del +6,7per cento in quantità e del +5,3per cento in valore. Emerge l’aumento dell’export italiano di lavorati in marmo verso l’UE sia in quantità sia, soprattutto, in valore per un totale di 86,5 mila tonnellate e quasi 126 milioni di euro ma pesa la battuta d’arresto dell’export di lavorati in granito che è ancora la voce più importante con oltre 208 mila tonnellate esportate nel periodo gennaio-settembre 2014 per un valore di 177 milioni. La Germania si colloca fra i paesi europei che trainano la domanda di pietra italiana e, nel periodo considerato, ha importato dall’Italia 173,7 mila tonnellate di materiali di pregio per un valore complessivo di oltre 116 milioni di euro (+2per cento in quantità e +2,7perr cento in valore) ma anche l’exploit del Regno Unito, dove l’Italia ha inviato 33 mila tonnellate di materiali per un valore di 52,6 milioni facendo segnare +32per cento in quantità e +45per cento in valore. Tra i paesi che sembrano rappresentare nuove e importanti opportunità per il lapideo italiano si segnala il Marocco verso cui l’Italia ha diretto nella prima parte dell’anno quasi 65 mila tonnellate di lapidei di pregio per un valore complessivo di 24,4 milioni e una crescita del +26% in quantità e del 17 per cento in valore. Il Kuwait verso cui l’Italia ha diretto nei primi nove mesi dell’anno 42 mila tonnellate di prodotti lapidei di pregio per 27 milioni è il simbolo di una tendenza basata su qualità e valore aggiunto con un +53 per cento in quantità e +51 per cento in valore dei prodotti collocati.