Imprese lapidee, sostegno all’azione dei sindaci per le modifiche al piano paesaggistico regionale

Il coordinamento delle imprese lapidee apuoversiliesi sostiene le posizioni dei sindaci di Seravezza, Stazzema e Minucciano, Ettore Neri, Maurizio Verona e Nicola Poli che in questi giorni hanno voluto ribadire le loro perplessità e serie preoccupazioni per l’approvazione del piano paesaggistico. “E’ una presa di coscienza importante – dicono le imprese – da parte degli amministratori del territorio che vedono il futuro delle loro comunità fortemente compromesso dalle norme e dai codici contenuti nel Pit. E’ lo stesso grido di allarme lanciato un anno dal coordinamento quando i primi cittadini si erano prodigati al fine di far correggere una serie di indicazioni punitive volte a cancellare il patrimonio occupazionale della Versilia apuana”.
“Ma nonostante gli sforzi, che portarono a primi aggiustamenti del Pit – prosegue il coordinamento – il piano paesaggistico attuale è percorso unicamente da norme sfavorevoli per il settore estrattivo, e se approvato così com’è decreterà la morte di un’industria storica e salda. Il coordinamento è fortemente stupefatto, fra l’altro, della negazione dei ruoli dei Comuni e dei propri amministratori, relegati ad un ruolo marginale e ad un clima di isolamento rispetto, invece, all’eccesso di centralità della Regione. Uno stravolgimento irragionevole e dannoso che toglie quelle peculiari, quanto imprescindibili, competenze che solo il territorio conosce e può correttamente gestire per la salvaguardia delle Comunità e del loro benessere. L’assessore Marson, nel chiudere la sua risposta ai sindaci Neri e Verona, dichiara che il Pit “non soddisfa altri interessi in gioco”. Forse la Marson questi “interessi in gioco” non li ha ancora valutati nella loro reale essenza: le migliaia di posti di lavoro e le famiglie senza più sostentamento, oltre, ovviamente, al rapido impoverimento di tutte le comunità apuane, costruito in secoli di sacrifici nei monti e al piano”.
Il coordinamento “apprezza – conclude nota – negli interventi dei sindaci la conferma di come le comunità non siano portatrici di interessi particolari, ma unicamente vocate al sostenimento dei propri cittadini. Sostenimento che non può avvenire senza la difesa dei posti di lavoro, della libera impresa e del rispetto delle norme costituzionali. Queste ultime, particolarmente deficitarie nel piano paesaggistico della Regione Toscana. Gli imprenditori e i lavoratori del marmo chiedono, ancora una volta, l’ascolto dei consiglieri regionali, cui indirizzano il loro invito a non approvare questo Piano Paesaggistico senza le dovute correzioni. L’approvazione dello stesso allo stato attuale sarebbe l’inizio di una irreversibile catastrofe”.