Piano paesaggistico, Coop Apuana promuove il lodo Rossi

“E’ il giusto compromesso tra la necessità di tutelare l’ambiente e quella di salvaguardare i posti di lavoro che derivano dalle attività estrattive”. Così Ottavio Baisi, presidente della Cooperativa Apuana – una delle aziende storiche del distretto lapideo Apuo Versiliese, con più di 70 dipendenti e sessant’anni di attività alle spalle – sul maxi emendamento Pd che dovrebbe andare a modificare la disciplina delle cave di marmo indicata nel Pit. Un maxi emendamento in cui vengono accolte molte delle richieste provenienti dalle aziende marmifere apuoversiliesi e dai comuni interessati, tra i quali, per la Garfagnana, Vagli Sotto e Minucciano. “E’ un buon lavoro, fatto mediando tra le esigenze delle diverse parti in causa – prosegue Baisi. Noi, dal canto nostro, ci eravamo già mossi in anticipo, seguendo le indicazioni contenute nel Pit sia per quanto riguarda la filera corta che per la tutela ambientale”.
Proprio in questa direzione vanno anche due progetti a cui la Cooperativa sta lavorando. “Il primo – continua Baisi – è quello di aprire la cave al pubblico durante i lavori di estrazione del marmo. In questo modo tutti potranno venire a vedere con i propri occhi come il nostro lavoro venga svolto nel rispetto delle norme ambientali. L’altro progetto è invece quello di realizzare un impianto che permetta la lavorazione in loco di oltre 10mila tonnellate di marmo. Si tratta di un investimento di 6 milioni di euro, che permetterà di creare almeno 20 nuovi posti di lavoro, anche femminile”.
Secondo il presidente della Cooperativa Apuana, più che l’approvazione di una nuova legge, per tutelare l’ambiente sono necessari maggiori controlli. “Un lavoro pubblico – sottolinea Baisi – viene affidato solamente ad aziende certificate, mentre per coltivare una cava basta essere iscritti alla Camera di Commercio. E’ invece necessario dimostrare serietà e solidità. Noi, negli anni, lo abbiamo sempre fatto tutelando per primi l’ambiente e il territorio perchè in è esso siamo radicati”.
Baisi spiega poi come l’attività della Cooperativa crei ricchezza non solo tra i soci, ma su tutto il tessuto sociale. “Senza contare il comune di Vagli – afferma Baisi – a cui vanno introiti annuali di circa 500mila euro, nel 2014 abbiamo distribuito più di 100mila euro per il miglioramento della strumentazione informatica, per aiutare le associazioni di volontariato che operano sul territorio, per il rifacimento di chiese inagibili e per l’acquisto di macchinari sanitari”.