Sanità Valle del Serchio, comitato teme altri tagli

5 aprile 2015 | 07:22
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Sanità Valle del Serchio, comitato teme altri tagli

Dopo l’appello dei sindaci dell’Alta Garfagnana (Leggi l’articolo), si mobilita anche il comitato Sanità della Valle del Serchio, che chiede certezze sul futuro delle strutture ospedaliere dopo la “pace” scoppiata fra i sindaci della Valle nelle ultime conferenze dei sindaci che hanno portato all’elezione alla presidenza di Marco Bonini, primo cittadino di Barga.
“Sembra si sia compreso, con qualche anno di ritardo – dicono dal comitato – che non si annidano a Barga, Castelnuovo, Mologno o Piano Pieve i nostri problemi, ma nei centri di programmazione sanitaria: a Lucca, a livello di Asl, e a Firenze, per il quadro generale regionale. In questo clima sereno, forte si è levata una richiesta unitaria, ben espressa dalle parole del neo presidente e sindaco di Barga Bonini: “Si è parlato di ipotesi di chiusure o ridimensionamento di alcuni servizi, ma come sindaci non abbiamo detto di sì a niente, vogliamo che la riorganizzazione passi dalla conferenza: il direttore dovrebbe venire nell’articolazione zonale a illustrarcela, vogliamo un quadro complessivo”. Il comitato Per la Sanità nella Valle del Serchio crede che un quadro davvero chiaro dovrà essere appeso ad una decisione a monte: l’unificazione dell’ospedale Valle del Serchio in un unico plesso, vecchio o nuovo che sia, rimane un obiettivo, o si è definitivamente sposata l’idea di difendere l’attuale divisione dell’ospedale nei due stabilimenti? Nessun disegno dell’assistenza ospedaliera nella nostra zona potrà davvero essere attendibile finché questo fantasma continuerà ad aleggiare sulle nostre teste”.

“Eppure, è davvero il momento di esigere risposte sincere – prosegue il comitato – Come spiegato dal direttore della Asl di Lucca ai primi cittadini, il taglio cui l’Asl 2 sarà soggetta dal 2015 sarà di 8,5 milioni di euro, e l’azienda dichiara di poterne recuperare una parte, 4 o 5, “con azioni di efficienza interna sulla spesa farmaceutica, sulle prescrizioni di esami, rimodulando alcune risorse umane”: a quando un quadro reale, pubblico, rispetto a queste strategie? Preoccupazioni ancora maggiori vengono pensando agli altri milioni di euro che rimangono comunque da trovare, in nessun caso meno di 3. Appaiono cifre enormi, se si pensa che con le famose proposte di unificazione dei due stabilimenti in un unico plesso l’azienda pensava di recuperare poco più di un milione: se davvero, come pare, sarà la Valle del Serchio a dover pagare il conto più grande, come si potrà mai colmare la differenza, se non tagliando brutalmente i servizi? Le drammatiche chiusure del servizio di dialisi del Santa Croce e del Day Hospital oncologico del San Francesco, annunciate con sorprendente fermezza dal direttore, non sembrano determinare risparmi, né ingenti né minimi: che sia solo un test sulla sopportazione della popolazione, in vista della scure che il commissario della nuova maxi-Asl potrà calare su di noi a partire dal luglio prossimo?”.