A Corsagna si presenta “Diario di guerra di un caduto sul Carso”

Sabato (2 maggio) alle 16,30 nella sala del Corpo Musicale Giuseppe Verdi di Corsagna si terrà la presentazione del diario del fante Antonio Poli, caduto sul Carso il 9 ottobre del 1916. Si tratta della pubblicazione di un documento eccezionale recuperato dal Cappellano del reggimento che alla famiglia poi scrisse “cadeva gloriosamente per quei santi ideali, per i quali era stato dalla Patria chiamato”.
Antonio Poli fu colpito in pieno petto dalla scheggia di una granata nemica il 9 ottobre all’inizio dell’Ottava Battaglia dell’Isonzo. Grazie ad un suo compaesano barelliere, Giulivo Pieroni, il suo corpo fu raccolto e sepolto a Ferleti, un piccolo paese sul Carso. Dopo 7 anni rientrò a Corsagna con gli onori dovuti ad un caduto durante la Prima guerra mondiale.
Diario di guerra di un caduto sul Carso è stato recuperato e curato da Grazia Lucchesi e pubblicato da Tra le righe libri.
Antonio Poli partì soldato a 31 anni lasciando il paese, la madre, la sorella ed i suoi bambini per partire alla volta di Genova e raggiungere il suo reggimento della 89esima Brigata di Fanteria Salerno.
Una unità militare che durante la guerra 1915-1918 venne distrutta per ben due volte, dai continui assalti alle trincee nemiche.
La storia ritrovata ha una portata storica eccezionale attraverso la quale è possibile rivivere i momenti di guerra, i suoni, la fame, la fatica delle marce, gli assalti, il forte senso di onore e di fedeltà alla patria. In mezzo la volontà di attenuare la paura e nello scrivere a casa di edulcorare le immagini del conflitto. Così scrivendo alla sorella: “I primi giorni ho combattuto e non sono stato indietro, se tu vedessi, e sentissi pare una commedia un poco tragica ma non si ha ne timore, infine la paura vinciamo quando si sente quella musica solenne sa cosa sia: ti devi figurare che siamo come in mezzo a quattro organi come a San Martino, a Lucca chi suona il flauto, chi la cornetta, chi il clarino, il bombardino, il liuto poi viene il Trombone i piatti, quando poi cominciano i campanelli (n.d.c. le mitragliatrici) e tutta la gran cassa viene un coraggio da Leoni e li pensi, pim, pam, tun, tin in fine una gran forte musica completa che distrugge e fa strage ove passa sopra l’infame Austriaco; e noi tutti lieti e contenti si spetta ansioso il momento della tregua e del risultato vittorioso, che avviene ogni qual volta diamo colle nostra armi gli impetuosi e infrangibili nostri attacchi”.