L’opera buffa al teatro Alfieri con ‘Il campanello dello speziale’

Giovedì (7 maggio) doppio appuntamento al Teatro Alfieri, alle 10 e alle 11.45, con Il campanello dello speziale. Un’opera buffa di Gaetano Doninzetti, riadattata in questo caso per le scuole e interpretata da Linda Campanella soprano (Serafina), Matteo Pieroni basso (Don Annibale) Michele Govi baritono (Enrico) con la partecipazione speciale di Alessandro Bertolucci (Spiridone). Un’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione Il Serchio delle Muse che da più di 15 anni promuove in giro per la Valle spettacoli lirici itineranti.
“Si tratta di uno spettacolo per bambini fatto però da professionisti del teatro – spiega il maestro Lugi Roni direttore artistico dell’associazione. Dopo cinque anni riprendiamo a collaborare con il comune di Castelnuovo e lo facciamo partendo dalle scuole e dai ragazzi, perchè pensiamo che sia da lì che il teatro debba ripartire”. ‘Il campanello dello speziale’ sarà infatti solo il primo di una serie di spettacoli che nei prossimi mesi Il Serchio delle Muse promuoverà sul territorio comunale e che verranno rappresentati spesso all’aperto, nelle piazze della cittadina. Il prossimo appuntamento sarà infatti a luglio, in Piazza delle Erbe, con La Traviata”.
“Con questo spettacolo – dice il consigliere comunale Alessandro Pedreschi – andiamo a completare una stagione teatrale che in questi mesi ha visto alternarsi sul palco dell’Alfieri tutti i generi teatrali, dalla prosa al musical passando per la danza. Il nostro obiettivo è quello di far dell’Alfieri non solo il teatro di Castelnuovo, ma il teatro di tutta la Valle del Serchio. Per quanto riguarda lo spettacolo di giovedì – conclude Pedreschi – ricordiamo che l’ingresso è gratuito per gli studenti ma anche per tutta la cittadinanza che ovviamente è invitata a partecipare all’iniziativa”.
L’opera venne rappresentata per la prima volta a Napoli, al Teatro Nuovo, il primo di giugno del 1836.
La giovane e bella Serafina viene promessa in sposa allo speziale, Don Annibale Pistacchio, con gran dispetto dell’innamorato di Serafina (ricambiato), il giovane Enrico. Nonostante i tentativi di impedire il matrimonio, la cerimonia viene fissata per il giorno precedente la partenza di Don Annibale per Roma, ove lo speziale deve assolutamente recarsi per presenziare all’apertura del testamento di una sua zia defunta e dove si fermerà per più di un mese. Appreso questo fatto Enrico, con la complicità di Serafina, cerca in tutti i modi di impedire che il matrimonio venga consumato quella notte, così da guadagnar tempo per un successivo tentativo di farlo annullare. Lo speziale è obbligato in forza di legge a fornire i suoi prodotti medicinali a chi ne faccia richiesta anche di notte e quindi il campanello esterno alla bottega, sita sotto l’abitazione dello speziale, sarà lo strumento di Enrico per disturbare la prima notte di nozze di Don Annibale. Presentandosi via via sotto spoglie diverse (un francese ammalato, un cantante rauco e un vecchietto ironico che canterà la famosa e difficilissima aria Mio signore venerato) Enrico continuerà a farsi ricevere da Don Annibale, suonando appunto il campanello, con i pretesti più strampalati finché, giunta l’alba, lo speziale dovrà partire in diligenza per Roma lasciando Serafina illibata a casa.