Salviamo le Apuane: “Non si combatte la pesca a strascico distruggendo le montagne”

13 maggio 2015 | 11:37
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Salviamo le Apuane: “Non si combatte la pesca a strascico distruggendo le montagne”

“Non si combatte la pesca a strascico distruggendo le Alpi Apuane”. La pensa così il comitato Salviamo Le Apuane che così spiega il senso della protesta: “La casa dei pesci – dice – è un progetto di salvaguardia e valorizzazione del Mare della Maremma, un progetto che combatte la pesca a strascico posizionando blocchi informi di marmo delle Alpi Apuane. A questo progetto aderiscono convintamente, come si vede sempre dal sito associzioni ambientaliste del calibro di Italia Nostra, Wwwf e Marevivo”. “Noi – dicono da Salviamo le Apuane – cogliamo l’occasione per sottolineare che non si può risolvere un problema ambientale sfruttandone un altro e soprattutto non si può far passare il messaggio che le Apuane si possano usare in questo modo. Salviamo le Apuane conduce da anni una forte battaglia di sensibilizzazione e siamo profondamente indignati di quello che sta accadendo davanti alle coste di Talamone. Ci teniamo ad aggiungere che appoggiamo con forza la battaglia di Paolo il pescatore contro la pesca a strascico ma riteniamo che si stia scegliendo la via sbagliata per risolvere il problema”. “Chiediamo a tutte le forze ambientaliste che hanno partecipato a questa azione surreale, di far ripescare i blocchi di marmo lanciati sul fondale e riposizionarli sulle nostre montagne; non possiamo più permettere che queste bellissime montagne continuino ad essere svilite in questo modo assurdo – commenta con tono provocatorio Eros Tetti fondatore di Salviamo le Apuane – e chiediamo a Paolo il pescatore, che comprenda le ragioni di noi montanari che non tolleriamo lo scempio dei nostri luoghi proprio come lui”.