Si illumina e consolida il ponte Vergai

Il ponte Attilio Vergai, a Villa Collemandina, sarà illuminato e consolidato. La giunta provinciale ha approvato i due progetti preliminari per gli interventi di riqualificazione dell’importante struttura architettonica che comporteranno per la Provincia un investimento complessivo di 170mila euro. “L’ente di Palazzo Ducale – commenta l’assessore provinciale alla viabilità, Luigi Rovai – prosegue nell’opera di valorizzazione delle infrastrutture del territorio. Come abbiamo già fatto per il Ponte di Rivangaio, infatti, anche in questo caso, vogliamo realizzare un’illuminazione che faccia risaltare anche nelle ore notturne questo storico Ponte Vergai, accogliendo, in questo modo, anche le istante giunte dal consiglio provinciale e, in particolare, dai consiglieri Pioli e Comparini. Ma non abbiamo pensato solo alla valorizzazione architettonica della struttura, che così assume un ruolo primario anche dal punto di vista culturale e turistico. Sono stati progettate infatti anche opere di consolidamento strutturale che completano quelle iniziate nel 2009”.
Illuminazione. Si tratta di un progetto di valorizzazione architettonica attraverso l’installazione di nuove punti luce. Il ponte, che si trova a Villa Collemandina, è stato ultimato nel 1932 e ha avuto il compito di liberare dall’isolamento secolare che caratterizzava le frazioni di Corfino, Canigiano e Magnano.
L’obiettivo dell’intervento è quello di realizzare un impianto di illuminazione architettonica della struttura, attraverso l’utilizzo di proiettori led.
Saranno installati 16 proiettori Rgb led, disposti a gruppi di 5, su pali posti a valle delle strutture e in corrispondenza della fine e dell’inizio dell’arco maggiore, nonché a gruppi di tre, in corrispondenza della fine e dell’inizio dell’arco minore sempre a valle della struttura. L’investimento è di 80mila euro.
Consolidamento. Nel 2009 sono stati effettuati alcuni lavori di consolidamento dell’impalcato. In particolare, è stato effettuato l’adeguamento della struttura progettata nel 1930 a quelli che sono gli attuali carichi previsti dalla normativa stradale. Questo ha comportato il rifacimento completo della soletta di impalcato e il rinforzo di alcune pilastrate, interessate da cedimenti. Inoltre sono stati recuperati i parapetti in cemento armato e acciaio.
Allo stato attuale, comunque, si è evidenziata la necessità di alcuni interventi quali la ripresa e sigillatura di tutte le fessure presenti sui paramenti, mediante malte fibro-rinforzate, il ripristino corticale dei ferri di armatura e, nei casi più gravi, la sostituzione del ferro.
L’obiettivo della Provincia è quello di completare l’opera di consolidamento avviato nel 2009, realizzando un consolidamento strutturale e architettonico che impegnerà l’ente per 90mila euro.
La storia del ponte. I primi lavori iniziarono nel 1980 con la costruzione della strada di collegamento tra Villa Collemandina e la frazione di Corfino, per una lunghezza complessiva di 5,340 km.: la morte dell’impresario, però, compromise la fine dei lavori e non si terminò l’intero percorso.
Nel 1921 si riprese in mano il progetto per completare l’opera. Due, sostanzialmente, le ragioni che portarono alla ripresa dei lavori: il terremoto del 1920 che devastò la Garfagnana – e, quindi, anche il comune di Villa Collemandina – e che evidenziò la necessità di una viabilità per far arrivare i soccorsi a Corfino, Canigiano e Magnano; in secondo luogo, la spinta dell’amministrazione e dei cittadini che si fecero promotori di un progetto che, dopo l’ultimazione dei lavori, avrebbe valorizzato l’intera area. L’amministrazione affidò all’ingegner Aldo Giovannini l’incarico di studiare il progetto di ultimazione della strada e di prospettare la soluzione più economica: dopo aver vagliato le varie possibilità sul tavolo, venne scelta la soluzione che comportava la realizzazione di un ponte e di un viadotto.
Inizialmente fu progettato un ponte a due luci di 30 metri ciascuna, in cemento armato, con una pila centrale alta 33 metri e un viadotto a due luci di 33 metri, ma la pendenza e il fattore estetico che ascriveva l’infrastruttura come ‘scempio’ del paesaggio, fecero optare per la realizzazione di un’unica arcata di 63 metri, che rese il ponte una struttura avveniristica. I lavori terminarono il 31 dicembre 1932 e l’intitolazione all’avvocato Attilio Vergai fu decisa per riconoscenza verso colui che più di tutti si era speso per la realizzazione del ponte.