L’appalto per i lavori in via Umberto I nel mirino di Borgo in Movimento

Il bando per i lavori di riqualificazione di via Umberto I finisce nel mirino di Borgo in Movimento che mette “sotto accusa” la procedura utilizzata dal Comune. “Dopo il bando per giornalista-esattore con un solo partecipante, dopo la nomina ‘intuitu persona’ del presidente del teatro Colombo, dopo il bando per negozi di paese con due soli partecipanti per tre posti, dopo la nomina medievale dei referenti di frazione, l’amministrazione Andreuccetti fornisce un altro esempio di allergia ai bandi di gara partecipati. Ci riferiamo – spiega Borgo in Movimento – all’appalto per il rifacimento di un piccolo tratto di via Umberto I nel capoluogo. Nella determina di affidamento lavori si legge: ‘gara mediante procedura negoziata ai sensi dell’articolo 122 comma 7 del decreto legislativo 12/4/2006 numero 163’. La norma prevede che ‘per lavori di importo inferiore a 500.000 euro, l’invito va rivolto ad almeno cinque soggetti'”.
“Ora – aggiunge Borgo in Movimento -, visto che alla gara (vinta dalla Del Debbio s.p.a.) hanno partecipato solo due soggetti, le cui offerte si differenziano per decimali di punto, ci chiediamo: può una gara con due soli partecipanti che presentano un’offerta simile garantire l’amministrazione dall’aver ottenuto le migliori condizioni? La partecipazione di due sole imprese, peraltro protagoniste di casi analoghi nel Comune di Lucca, è sufficiente a garantire il ‘rispetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza’ richiamati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione? Perché nell’informativa post-gara sono state citate solo le due ditte partecipanti e non le cinque invitate come prevede la normativa? Questo esempio mette in evidenza come il rispetto della normativa, che non mettiamo assolutamente in dubbio nel caso in esame, non sia più sufficiente. A tal fine mesi fa avevamo proposto all’amministrazione un tavolo di confronto per la stesura di un codice etico per lavoro, incarichi e appalti. Attendiamo ancora una risposta. A nostro giudizio è fondamentale ed urgente l’adozione di un codice che disciplini le modalità etiche di esecuzione delle gare, i bandi di ricerca e selezione del personale, gli elenchi dei fornitori di beni e servizi e le incompatibilità degli incarichi. L’etica non è, come vorrebbero i nostri amministratori, una sorta di galateo al quale la minoranza dovrebbe attenersi per non urtare la loro sensibilità. E’ qualcosa di molto più importante che dovrebbe entrare nella consuetudine di chi gestisce la cosa pubblica”.