Uil Fpl: sanità nella Valle, serve un progetto condiviso

5 settembre 2015 | 14:50
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Uil Fpl: sanità nella Valle, serve un progetto condiviso

“Serve un fronte comune su un progetto comune”. La Uil Fpl interviene sul tema sanità in Valle del Serchio, partendo dal dibattito scaturito dalla polemica che ha investito il punto nascite di Barga. “Questo argomento – spiega il sindacalista Pietro Casciani – non è arrivato al tavolo sindacale ma è una procedura che è stata gestita dall’Asl in toto. Dalle notizie che abbiamo, con le dimissioni volontarie del dottor Viglione l’azienda Asl ha il dovere di intervenire per dare piena continuità ad un servizio, in questo caso con la nomina di un nuovo responsabile”.

“Questa vicenda – aggiunge il segretario territoriale della Uil Fpl – ha creato un forte disorientamento tra il personale e tra i cittadini e francamente questo è l’ultimo stato d’animo che serve: occorre invece dare sicurezza e garanzie sia agli addetti ai lavori sia al cittadino. Per noi la sicurezza passa anche e sopratutto attraverso la qualità di un servizio che si traduce in pratica con dei protocolli aziendali che stabiliscono i servizi che vengono erogati o meno in una struttura sanitaria. Questo episodio è un campanello di allarme di come certe fibrillazioni organizzative possono destabilizzare anche i servizi più organizzati. Diventa quindi fondamentale prevenire il verificarsi di tali condizioni e questo lo si può fare solo con una adeguata programmazione. Da qualche mese a questa parte stiamo assistendo ad una netta accelerazione verso processi di razionalizzazione dei servizi sanitari a tutti i livelli, di pari passo, a nostro avviso, è importante rispondere con altrettanta accelerazione di unità d’intenti su un progetto comune, creando un vero e proprio fronte comune da parte della conferenza dei sindaci e della sua articolazione zonale. Per questo come organizzazioni sindacali crediamo sia indispensabile che la politica e di conseguenza gli amministratori della Valle del Serchio e Garfagnana, all’interno della conferenza sviluppino unitariamente una programmazione dei servizi sanitari che riguardi tutta la zona. L’obiettivo è non perdere nessuno dei servizi oggi presenti in valle, ma per ottenere questo, non basta più dire di no o fare barricate, serve invece costruire un progetto comune. Se questo non avverrà temiamo ci saranno pesanti ripercussioni, da una parte per i cittadini, con il rischio di allontanarli sempre più dai servizi in zona, con migrazioni verso altre strutture sanitarie, le così dette ‘fughe’, dall’altra per i dipendenti di tutti i ruoli, siano essi medici o personale del comparto, che saranno chiamati a lavorare sempre più in condizioni di precarietà e non certo nella possibilità di dare la miglior qualità possibile. Per quanto ci riguarda e per il ruolo che ricopre il sindacato siamo pronti a fare la nostra parte”.