Kme di Fornaci di Barga, Mugnai (Fi) presenta un’interrogazione

15 ottobre 2015 | 13:24
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Kme di Fornaci di Barga, Mugnai (Fi) presenta un’interrogazione

Vertenza Kme di Fornaci sui tavoli della Regione a Firenze: a portarcela, attraverso un’interrogazione, è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai, preoccupato per le ripercussioni che il progetto di riconversione a centro di colture idroponiche potrebbe avere sulla tenuta dei livelli occupazionali.

“Kme – scrive Mugnai alla giunta regionale – rappresenta da un secolo un’eccellenza nel campo della metallurgia e caratterizza il territorio di Fornaci, cresciuto insieme allo stabilimento. Lo sviluppo di Kme ha portato a Fornaci commesse, lavoro ed occupazione: una storia nata nel 1915 grazie alla Società Metallurgica Italiana”. In pratica, si spinge a considerare Mugnai, “Kme rappresenta per il territorio di Fornaci ciò che La Lucchini ha rappresentato per Piombino e la Manifattura Tabacchi ha rappresentato per Lucca”. “L’arrivo di tecnici ed operai specializzati – riassume ancora il capogruppo azzurro – ha determinato la crescita demografica di Fornaci, allo stesso modo l’indotto ha consentito possibilità di occupazione per circa 2.000 famiglie”. Adesso, però, sul futuro regna l’incertezza: “L’Azienda Kme ha comunicato la cessazione della produzione di rame a partire dal 2016 – si legge nell’interrogazione – ed ha annunciato un reinsediamento produttivo nello stesso sito per rioccupare i lavoratori, circa 600 dipendenti per i quali, pur comunicando di non voler addivenire a licenziamenti, chiederà gli ammortizzatori sociali. Kme ha comunicato che entro tre anni a Fornaci sorgerà un centro di colture idroponiche”.
Servono garanzie, e la Regione può, anzi deve essere parte in causa nel percorso che dovrà, a quanto pare, trasformare non solo la mission di Kme ma l’intera vocazione di quella porzione di territorio. Mugnai chiede dunque alla giunta “se siano stati attivati tavoli per discutere e monitorare la situazione dell’Azienda e dei lavoratori”, “se la Regione sia a conoscenza del piano industriale ed abbia avuto rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali” e “se abbia visionato il business plane e, così come avvenuto per Piombino, intenda assicurare piani di intervento volti a salvaguardare l’economia del territorio”.