Crisi Kme, i dipendenti della mensa: “Ci siamo anche noi a risciare il posto di lavoro”

16 ottobre 2015 | 13:38
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Crisi Kme, i dipendenti della mensa: “Ci siamo anche noi a risciare il posto di lavoro”

Nella crisi della Kme ne va di mezzo anche l’indotto. E c’è chi, come il personale della mensa, nove donne e un uomo, si sente dimenticato in questi frangenti. I lavoratori, quindi, alzano la voce con una lettera: “Chi siamo? – dice – Siamo gli invisibili, i dimenticati, che in questi anni hanno lavorato fianco a fianco al personale della Kme. Un lavoro senza grandi pretese nè grandi soddisfazioni ma un lavoro dignitoso che ci permetteva di vivere non con lussi e agi ma con dignità. Quella dignità che ora sentiamo calpestata dal non interesse nei nostri confronti. Forse nessuno se ne è accorto ma noi ci siamo. Abbiamo il diritto di renderci visibili, di far sapere che anche noi rischiamo il posto di lavoro, sappiamo che non sarà certo un articolo sul giornale a cambiare le nostre sorti, al momento sconosciute ma vogliamo far sentire la nostra voce. Siamo donne ma abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri degli uomini”.

“In un momento così difficile – proseguono i lavoratori della mensa – per tutti anche noi abbiamo bisogno di sentire la solidariertà delle persone, da parte nostra ci rimboccheremo le maniche, senza rassegnazione e con il sindacato al nostro fianco siamo pronte a lottare fino alla fine”.
A seguire la vertenza per la Filcams Cgil di Lucca c’è Massimiliano Bindocci: “La Filcams Cgil di Lucca – dice – seguirà accanto alla Fiom ed alle altre organizzazioni questa vertenza, rivendicando un ruolo di primo piano anche per le lavoratrici, sapendo che nella vallata il problema dell’occupazione femminile è drammatico. Sopratutto vorremmo che – visto che si parla di Europa – si iniziasse a comprendere che le aziende non appartengono alla proprietà se non formalmente, aziende come queste appartengono alla intera comunità, oltre che a chi vi lavora, e questo lo si deve tener presente non solo quando si chiede infrastrutture o sostegno, ma anche quando si vogliono fare scelte fondamentali”.