A Napoli una strada intitolata a Luciana Pacifici, vittima del nazismo

Nel giorno in cui ricorre il 77esimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali in Italia, Napoli intitola una strada a Luciana Pacifici, la cui famiglia è originaria di Lucca e che fu vittima ad appena otto mesi di vita dello sterminio nazista. La strada dedicata alla bimba si trova nel cuore di Napoli, nella zona del borgo Orefici, in quella che fino a stamattina era via Gaetano Azzariti, giurista, presidente della Corte Costituzionale dal 1957 al 1961, ma in epoca fascista presidente del Tribunale della Razza.
Una decisione, quella dell’amministrazione comunale di Napoli che, come ha spiegato il sindaco Luigi de Magistris, “è stata mossa da una scelta chiara in cui è stata dirimente la prevalenza della storia di una bambina vittima innocente del genocidio rispetto a chi, anche se ha avuto una vita apparentemente normale all’interno delle istituzioni, in un momento delicato per il Paese è stato presidente del Tribunale della Razza. Questa decisione pone in primo piano l’importanza della coerenza delle storie personali”.
Luciana Pacifici, nata a Napoli il 28 maggio del 1943 da famiglia di origini toscane, aveva appena otto mesi quando con i genitori Loris Pacifici ed Elda Procaccia, i nonni, gli zii e il cuginetto Paolo di un anno, fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. La famiglia Pacifici, spaventata dai bombardamenti che colpirono Napoli nel 1943, decise di tornare in Toscana. Qui il 6 dicembre ’43 a Cerasomma, in provincia di Lucca, furono arrestati. Dopo un primo periodo di detenzione a Bagni di Lucca, alla fine di gennaio del ’44 furono deportati ad Auschwitz a bordo di un convoglio, e fu proprio qui che la piccola Luciana trovò la morte.
Alla cerimonia, tra gli altri, hanno partecipato la cugina della piccola Luciana, Leda Pacifici e il figlio Irio Milla che ha sottolineato come ”Luciana per la famiglia Pacifici sia stata come un soffio di vento. La sua è una storia che i giovani devono conoscere”. Tanti i ragazzi che si sono assiepati nella
zona della cerimonia. “La storia – ha affermato Nico Pirozzi, coordinatore del progetto ‘Memoriae’ – non ammette falsari. Oggi rimettiamo a posto i tasselli della storia”. In piazza anche il Rabbino Capo della Comunità ebraica di Napoli Umberto Piperno che ha evidenziato come ”Napoli è modello, esempio per il resto d’Italia. Oggi, più di prima – ha concluso – non dobbiamo tenere nascosta la nostra identità, ne dobbiamo essere fieri”.