Giannini: “Bene il decreto sulle nascite in montagna”

20 novembre 2015 | 16:02
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Giannini: “Bene il decreto sulle nascite in montagna”

Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato un decreto con il quale apre alla possibilità di sperimentazione in aree montane di punti nascite inferiori ai 500 parti annui, a condizione che vengano mantenuti gli standard di qualità e di sicurezza previsti dalla normativa. “Apprendiamo con estrema positività la notizia della firma del decreto sulle nascite in montagna – commenta il sindaco di Fabbriche di Vergemoli Michele Giannini – fortemente sollecitato a livello locale dalle associazioni e dai comitati dei cittadini, che combattendo da anni in difesa della Sanità in Valle del Serchio, riescono così ad ottenere quei risultati da sempre ostacolati dalla Regione Toscana”. L’intervento del primo cittadino prosegue così: “Da politici ci siamo solo fatti tramite di portare le istanze dei cittadini a Roma seguendo i canali istituzionali, e quindi questo importante risultato, particolarmente significativo per il punto nascite dell’ospedale San Francesco di Barga, va sicuramente ascritto al merito dei Comitati dei cittadini”. 

Proprio sul tema del progressivo ridimensionamento dei servizi ospedalieri che colpisce i plessi della Valle del Serchio, Giannini si era ripetutamente espresso, partecipando anche, unico politico al fianco dei comitati dei cittadini, all’ultima manifestazione tenutasi proprio a Barga. “In una Regione rossa, che sta progressivamente smantellando i servizi ospedalieri – prosegue il Sindaco Giannini -, registriamo con particolare soddisfazione il decreto posto in essere dal ministro del Nuovo Centrodestra Beatrice Lorenzin”. Nello specifico il decreto recepisce le istanze portate avanti dall’intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, e affida al Comitato Percorso Nascita nazionale il compito di esprimere un motivato parere su eventuali richieste di mantenimento in attività di punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui, in deroga a quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010. Il decreto ministeriale è la pre-condizione per introdurre anche in Italia modelli sperimentali di erogazione del servizio di ostetricia già esistenti in altre zone montane d’Europa, come Svizzera, Austria o Germania, nei quali lo standard non è legato al numero dei parti per singolo plesso ospedaliero, ma è affidato alla formazione e alla elevata casistica delle equipe mediche ed infermieristiche che svolgono il servizio, consentendo in tal modo il contemperamento tra il diritto di nascere in montagna e il diritto di farlo in condizioni di assoluta qualità e sicurezza.