Il sindaco Giannini sul nuovo parcheggio a Fabbriche di Vallico: “La minoranza perenne non ci fermerà”

La risposta di Giannini ai dubbi della minoranza sul nuovo parcheggio di Fabbriche di Vallico non si fa attendere ed ha toni durissimi nei confronti di quella che lui definisce a più ripresa la “minoramza perenne”: “Il profondo rispetto istituzionale, che mi fa da guida nelle scelte amministrative – dice il primo cittadino, rispondendo ai dubbi espressi dal capogruppo Boggi – mi ha sempre impedito di scendere sul piano dei miei avversari quando essi, non trovando nulla su cui biasimarmi, cadevano in attacchi personali privi di fondamento, con l’unico intento di nascondere la propria assoluta incapacità amministrativa. In questa occasione però la “minoranza perenne”, non riuscendo ad attaccare me, ha voluto provare a colpire un ottimo professionista, nonché caro compaesano. Per cui non me ne vogliano coloro che a loro volta oggi saranno da me citati: questo è l’unico modo, a mio avviso, per ricordare alla “minoranza perenne” i tempi in cui avevano un altro senso dell’etica, anche se forse derivava solo dal fatto che c’erano di mezzo i loro interessi”.
“Premesso ciò, come dice la stessa “minoranza perenne”, l’atto è legittimo – proegue Giannini – per cui mi spieghino il senso dell’interrogazione; come benissimo sanno, l’ingegnere è amministratore della Casa Vacanze e del ristorante di proprietà di mia moglie da soli cinque mesi, in virtù del fatto che, per motivi di salute, mia sorella non ha potuto continuare a lavorarci, fatti questi conosciuti sia a Vergemoli che a Fabbriche di Vallico perché sempre palesati, essendo io, per natura, privo di alcuna riservatezza. Detto ciò, voglio ricordare che l’ingegnere ha iniziato a lavorare per il Comune di Vergemoli nel 2003, quando io ancora sedevo nei banchi della minoranza: è uno stimato professionista, originario di Vergemoli e profondo conoscitore del territorio, motivo per cui è stato confermato tra i professionisti del Comune di Vergemoli prima e Fabbriche di Vergemoli poi, così com’è successo a tutti i professionisti che lavoravano con i due rispettivi comuni prima che diventassi sindaco; si tenga presente che sono circa 15 i professionisti che, a diverso titolo ed in virtù del lavoro da svolgere, collaborano solitamente con il Comune in una logica di rotazione ma anche di fiducia, cosi come avviene in tutti i Comuni. Nello specifico, l’incarico per la realizzazione dell’area mercatale a Fabbriche di Vallico gli è stato conferito anche in virtù del fatto che aveva fatto un analogo lavoro a Vergemoli nel 2007″.
“La “minoranza perenne” se ne faccia una ragione – prosegue il sindaco – non riuscirà a fermare i lavori per il nuovo parcheggio, così come non ce l’ha fatta a fermare gli altri lavori che abbiamo fatto, nonostante di sicuro non abbia minimamente collaborato. Per cui l’unica cosa che “danneggia palesemente quell’etica politico istituzionale che dovrebbe ispirare l’azione di qualsiasi amministratore a servizio del bene comune” è quell’odio, neppure troppo nascosto, che la minoranza prova nei confronti della maggioranza, e che la spinge a recar danno anche alla comunità pur di fermarci, non essendo minimamente in grado di proporre nulla che abbia un minimo di senso amministrativo. E ricordo le “casuali” interrogazioni fatte sul campo di Gragliana e sullo stato dell’edificio comunale di Fabbriche di Vallico, che ha corso il rischio di dover esser chiuso proprio in virtù dell’atteggiamento della minoranza e del vuoto di memoria della precedente amministrazione, o la diffamatoria campagna stampa sui conti di Vergemoli, che si è trasformata in una grottesca scena muta quando un giudizio ben più negativo è arrivato dalla Corte dei Conti sul bilancio dell’ex comune di Fabbriche di Vallico, tanto decantato dalla minoranza perenne”.
“Ma credo sia opportuno, soprattutto per chi legge – chiude il sindaco – sapere quale alto senso di imbarazzo istituzionale sa provare la minoranza a Fabbriche di Vergemoli: Boggi, segretario del Pd del comune di Barga e consigliere provinciale, ha a suo avviso un ulteriore ruolo istituzionale non riconosciutogli ufficialmente, essendo lui, come più volte con veemenza ha urlato a tutto il consiglio comunale, sindaco di Filecchio, ed a ciò si deve la sua esperienza amministrativa. E questo sì è davvero imbarazzante, anche se è nulla rispetto all’imbarazzo istituzionale che io ho veramente provato quando si è saputo di taluno che, casualmente proprio in campagna elettorale, andava in giro con domande di assunzione da far sottoscrivere alle persone, cosa vergognosa e totalmente irrispettosa nei confronti di chi è in cerca di un lavoro. Ma penso anche all’imbarazzo istituzionale, pur nella legittimità dell’atto, che deve aver provato il consigliere Stanghellini quando il comune di Fabbriche di Vallico assunse come impiegata una giovane del suo piccolo paese, Vallico di Sopra, circa 40 anime, che con lui condivideva la passione e l’impegno nella locale cooperativa, nonchè compagna da 13 anni del cognato dell’assessore di Fabbriche, che sedeva con lui nei banchi di maggioranza e con lui era candidata nel 2014; e penso anche all’estremo imbarazzo istituzionale che lo Stanghellini deve aver provato quando il contratto, nato part-time, è stato trasformato in tempo pieno dopo che un referendum aveva già sancito la fusione dei due comuni, pur sapendo bene che si sarebbe verificato un esubero di personale. Oppure immagino l’ulteriore imbarazzo istituzionale di Stanghellini quando la cooperativa che gestiva il servizio di accompagnamento di minori per il trasporto scolastico assunse la moglie di un altro consigliere di maggioranza, il cui costo, per la cronaca, è risultato essere molto più elevato di quello corrente. Alla giovane consigliera Forli, solo per educazione, non evidenzio chi, in un recente passato, ha danneggiato di più quell’etica politico istituzionale che dovrebbe ispirare l’azione di qualsiasi amministratore pubblico a servizio del bene comune in quel di Vergemoli. Ma a tutta la “minoranza perenne”, tanto attenta al bene comune, chiedo: dov’era quando, subito dopo le elezioni, hanno danneggiato i mezzi del Comune, graffiato le auto dei dipendenti, mandato lettere anonime ed esposti falsi? Dov’è stata allora la minoranza, mi chiedo io? Con chi?”.
“Da parte mia – termina Giannini – non ho mai avuto dubbi sulla correttezza delle operazioni che ho descritto o sul fatto che, essendo noi una piccola comunità, queste cose possono succedere, per cui chiarisco nuovamente alla minoranza ed a chi per essa: io non cambio atteggiamento, mi hanno eletto per governare e lo faccio, con la vostra collaborazione o, se preferite, con il vostro odio, per me è uguale”.