Foreste, le competenze alle Unioni dei Comuni

19 gennaio 2016 | 19:31
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Foreste, le competenze alle Unioni dei Comuni

Via libera alla modifica della legge forestale della Toscana. Il testo è stato approvato a maggioranza. Contro si sono espressi Lega Nord e Forza Italia. La legislazione in materia di foreste è stata adeguata al riordino delle funzioni provinciali in attuazione della legge regionale 22/2015. In particolare, la legge sul riordino delle funzioni provinciali prevede che le funzioni amministrative sulla forestazione, già attribuite alle Province, siano trasferite alla competenza delle Unioni dei comuni o, nel caso della Provincia di Firenze, alla Città metropolitana.

Nella legge si indica il nuovo assetto delle competenze: si distinguono le funzioni di pertinenza delle Unioni dei comuni subentrate alle Comunità montane che le esercitano nel territorio di rispettiva competenza, della Città metropolitana e delle Unioni di comuni che le esercitano sul restante territorio provinciale. Tra le funzioni attribuite alle Unioni dei comuni: il vincolo idrogeologico sugli altri territori, le competenze su attività antincendi boschivi ed i piani operativi annuali per l’attività antincendi boschiva. Di competenza invece dei Comuni (non sono intervenute modifiche) rimangono le rilevazioni inventariali, l’autorizzazione ai fini di vincolo idrogeologico, le competenze su attività incendi boschivi e il catasto delle aree percorse dal fuoco. Ad illustrare brevemente in Aula consiliare il testo di legge è stato Gianni Anselmi, Pd, presidente della Seconda commissione, il quale ha spiegato che con queste modifiche la legislazione regionale in materia di foreste “viene adeguata al riordino previsto dalla legge regionale 22”. Roberto Salvini, Lega Nord, ha parlato di “legge da rivedere” e ha messo l’accento sulle criticità che affliggono il sistema boschivo toscano. Irene Galletti, M5s, ha invece annunciato il voto favorevole del suo gruppo “solo relativamente al riordino imposto della legge Del Rio, cioè a livello tecnico, mentre negativo rimane il giudizio politico”. Jacopo Alberti, Lega Nord, ha motivato il voto negativo affermando che “ci siamo espressi in modo contrario, su questo tema, anche a livello nazionale”.